martedì 28 febbraio 2017

“Non ti prometto di farti felice in questo mondo, ma nell’altro”.





"Per quest’anima che mi avete data, per il deserto della aridità interiore, per la vostra notte e per i vostri baleni".

C’è una donna di 35 anni morente: Marie Bernarde Soubirous,“conversa” delle Suore di Nevers, al secolo Bernadette, colei che aveva visto e parlato con la Madonna a Lourdes. La gamba le stava andando in putrefazione. Rivede il suo passato di miserie e di fame prima, di derisione e di ingiustizie poi, di incomprensione sempre.


«Per la miseria di mamma e papà, per la rovina del mulino, per quel tavolone della sventura, per il vino versato, per le pecore rognose, grazie, mio Dio. 

Per la bocca di troppo che ero da sfamare, per i bambini che ho accudito, per le pecore che ho pascolato, Grazie. 

Grazie, mio Dio, per il procuratore, per i gendarmi, per le parole rudi di Padre Peyramale. 

Per i giorni in cui siete venuta, per quelli in cui non siete venuta, non potrò mai ringraziarvi abbastanza che in Paradiso…

Grazie perché se ci fosse stata una giovane più insignificante di me, non avreste scelto me…

Grazie per aver colmato di amarezze il cuore troppo tenero che mi avete dato. 

Per Madre Josephine, che mi ha definito buona a nulla, grazie… 

Per i sarcasmi della Madre Superiora, la sua voce dura, le sue ingiustizie, le sue ironie e per le umiliazioni, grazie. 

Grazie di essere stato l’oggetto privilegiato dei rimproveri, per cui le Sorelle dicevano: “Che fortuna non essere Bernardetta”. 

Grazie di essere stata Bernardetta, minacciata di prigione perché vi aveva vista, Vergine Santa, di essere stata guardata dalla gente come una bestia rara: questa Bernardetta talmente insignificante, che quando la si vedeva, si diceva: “Non è che questa?”. 

Per questo corpo mingherlino che mi avete dato, per questa malattia di inferno, per le mie carni incancrenite, per le mie ossa cariate, per i miei sudori, per la mia febbre, per i miei dolori sordi e acuti, grazie, mio Dio. 

E per questa anima che mi avete dato, per il deserto dell’aridità interiore, per la vostra oscurità e le vostre rivelazioni, per i vostri silenzi e i vostri lampi, per tutto, per Voi, assente o presente, grazie Gesù».











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