martedì 17 gennaio 2017

IL CONTROVERSO SPETTACOLO GENDER ​FA'AFAFINE ​ SBARCA A PISTOIA.Coinvolti ragazzi e bambini delle scuole






Qui link al video di 4 minuti sullo spettacolo: https://www.youtube.com/watch?v=882LYNkOtCA&t=7s


Coinvolti ragazzi e bambini delle scuole: si tratta di temi delicati ed è indispensabile il consenso informato delle famiglie.

Il ​26 e 27 gennaio prossimo sarà rappresentato al ​Teatro Bolognini di Pistoia- nell'ambito dell'iniziativa Piccolo Sipario - uno ​spettacolo che sta sollevando aspre polemiche e fondate preoccupazioni da parte dei genitori di ragazzi in età scolare. Stiamo parlando di Fa'afafine - Mi chiamo Alex e sono un dinosauro. 

Su questa rappresentazione teatrale noi di ​Generazione Famiglia - La Manif Pour Tous abbiamo più volte attirato l'attenzione per l'​approccio inadeguato e ideologico ​con il quale vengono trattati e presentati a un pubblico giovane temi decisamente sensibili​. Fa'afafine è la storia di un ragazzo incerto sulla sua identità sessuale ​(definito«​gender creative child »), che desidera essere maschio e femmina insieme, o addirittura«​maschio nei giorni pari e femmina nei giorni dispari». 

È anche la storia dei suoi genitori, dipinti come isterici e urlanti all'inizio, passivamente accondiscendenti nell'epilogo: l’opera costituisce, qualora ce ne fosse bisogno, ​l’ennesima riprova della colonizzazione dell’ideologia gender​ nelle nostre scuole e nella nostra società, che da anni stiamo denunciando. 

Lo spettacolo si pone nel filone delle tante iniziative contro il bullismo, un obiettivo che trova noi di Generazione Famiglia e del​ Comitato Difendiamo i nostri figli​ in perfetto accordo. 

È piuttosto ​sulla valenza educativa di questa e di altre proposte che rileviamo ​gravi carenze​. 

La ​presentazione di un'identità sessuale banalizzata e ridotta a “vestito” da indossare a giorni alterni è di un'ingenuità sconcertante e riteniamo sia ​scorretto cercare, con l'aiuto di un contesto immaginifico come quello teatrale, il consenso di un pubblico troppo giovane per avere una capacità critica adeguata. 

Inoltre, rileviamo in questo spettacolo un ​malcelato fastidio nei confronti dell'istituto familiare​, che si esprime nella rappresentazione dello ​stereotipo di genitori inadeguati​ e inetti. 

Ci chiediamo: in che modo togliere punti di riferimento ai bambini e provocare sentimenti di sfiducia nei confronti dei genitori dovrebbe essere educativo? ​Perché iniziative così problematiche e discutibili continuano a essere finanziate​, anche con soldi pubblici? 

La funzione pubblica della scuola dovrebbe escludere, per ​rispetto del primato educativo della famiglia​, la proposta di temi tanto sensibili, inseriti oltretutto in spettacoli programmati solo la mattina, in orario scolastico. 

Teniamo a sottolineare che ​la partecipazione non può essere obbligatoria ​e che ​le famiglie dei bambini coinvolti hanno il diritto di avere dalle scuole tutti i chiarimenti che riterranno opportuni, anche su eventuali laboratori legati al progetto. 

Chi deciderà di non partecipare non deve essere discriminato e deve avere la possibilità di svolgere ​attività alternative fruibili​. ​Dirigenti, insegnanti, organi collegiali e rappresentanti hanno anche loro il diritto di essere informati e il dovere di vigilare ​affinché la libertà personale di ciascuno - compresa quella di dissentire - sia rispettata. 


Generazione Famiglia e Comitato Difendiamo i Nostri Figli 




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