giovedì 28 luglio 2016

Quel 13 maggio 1981 Papa Giovanni Paolo II pregò per la santità della famiglia


Don Staislaoattentato
 
 

Quel 13 maggio 1981 papa Giovanni Paolo II, una volta salito sull’ambulanza, dopo esser stato ferito dall’attentatore Ali Agca, pregò per la «santità della famiglia». Lo ha rivelato in questi giorni il cardinale Stanislaw Dziwisz, arcivescovo di Cracovia e segretario personale di Woityla per moltissimi anni.
 
Il particolare è emerso durante una lunga intervista che il porporato polacco ha concesso al vaticanista statunitense Edward Pentin per il canale televisivo EWTN.
 
«In quel giorno – ha detto Dziwisz – ero nella jeep con il Papa quando il proiettile lo ha colpito. (…) Sono un testimone diretto di quanto accaduto. Ero con lui in ambulanza. Quando ancora era cosciente pregava anche per coloro che lo avevano colpito. Anche se lui non conosceva l’aggressore lo perdonò e ha offerto la sua sofferenza per la chiesa e per l’umanità. Questo è quello che la gente dice, ma io penso che ha pregato anche per la santità della famiglia, dal momento che una manifestazione a favore di tutti i bambini abortiti aveva dovuto aver luogo».
 
In un altro passo della lunga intervista il cardinale ha anche ricordato quanto S. Giovanni Paolo II tenesse particolarmente alla evangelizzazione della vita e della famiglia, fin da quando era un semplice sacerdote in Polonia.
 
«Già come sacerdote e come professore Giovanni Paolo II ha sottolineato l’importanza della pastorale familiare. (…) Ha sempre insegnato la santità della vita – la santità della vita dal suo inizio alla sua fine naturale. Poi è venuto a Roma (…) Egli ha detto: “Questa è la cosa più importante nella vita della Chiesa e della società se distruggiamo la famiglia, distruggiamo il fondamento della vita civile, distruggiamo i valori della Chiesa!”. Questo spiega il suo grande impegno per la famiglia, per la vita, e si vede il motivo per cui ha fondato questo istituto [l’Istituto Giovanni Paolo II per studi su matrimonio e famiglia, Ndr]. Anche se non ha potuto risolvere i problemi, è stato un inizio per la scienza e la cura pastorale, al fine di riportare la santità e il valore della famiglia. Al di là di tutto il suo messaggio era: la vita umana è sacra e non si deve uccidere un essere umano, compresi quelli che sono indifesi e innocenti, che non possono difendersi, ma che sono stati già concepiti.»
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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