lunedì 9 maggio 2016

Maria, la Trinità e i cinque gattini di Enzo Bianchi

                     



di Rino Cammilleri

09-05-2016

Il famoso social Twitter (i social sono quelle cose che se non ci sei non esisti), attraverso i misteriosi meccanismi dell’algoritmo (e che è, una nuova danza?) mi manda i brevi pensieri quotidiani di personaggi a cui, secondo esso, dovrei essere interessato. Lo lascio fare, perché sono curioso come Totò (il quale, picchiato da uno che lo riteneva Pasquale, voleva vedere fin dove quello intendesse spingersi).

Così, reputandomi consenziente, mi fa leggere scampoli di saggezza, divagazioni brevi, informazioni one-shot, a volte perfino poemetti. É in tal modo che sono venuto a sapere che al famoso teologo Enzo Bianchi sono nati cinque gattini. Cito: «Sono nati 5 gattini da gatta Sincletica è venuti al mondo ci guardano curiosi, con stupore e meraviglia...». C’è un errore di battitura, veniale, ma fa niente, abbiamo capito. Certo, è cosa di tal momento che è bene la sappiano tutti i “gattolici” (boutade mia), ma devo ammettere che solo a un teologo poteva venire in mente di chiamare Sincletica la sua gatta. Così come Umberto Eco chiamava Abulafia il suo computer, giusto per costringere i lettori ad andare a chiarirsi le idee su Wikipedia.

Non posso accodarmi (mi si passi la facezia) al vezzo perché non sono un teologo e se mi danno dell’intellettuale la mano corre alla fondina. Per giunta, non ho pets per casa. Per i curiosi, comunque, Sincletica era il nome di una santa eremita egiziana, una dei cosiddetti Padri del Deserto. Ovviamente, dato il moderno refrain sul (mancato) ruolo (direttivo) delle donne nella Chiesa, la scelta di una Madre del Deserto (forse l’unica, visto che alle -poche- altre toccava fingersi maschi per non essere cacciate) non è casuale.

Il teologo-priore qualche tempo fa sull’Osservatore Romano aveva spezzato una lancia a favore delle omelie al femminile, poi aveva aggiustato il tiro perché pare che il Papa non ne voglia (ancora) sapere. Perciò accontentiamoci, in attesa di tempi migliori, dello sguardo innocente dei gattini di mamma Sincletica, apertisi allo stupore per le meraviglie del creato. Fa il paio con un precedente tweet dello stesso autore, pervenutomi perché lanciato urbi et orbi, che del pari cito: «Se è vero che la terra ti è prossima/se è vero che la terra è nostra madre/se è vero che tu sei terra/allora: Ama la terra come te stesso!».

I cattolici (con la “c”) credono che la loro madre sia la Madonna, il che sembrerebbe in linea con i sostenitori del “ruolo” della donna nella Chiesa. Ma qui le cose si complicano, perché ‘sta storia della vergine&madre non solo ostacola i rapporti coi fratelli separati, ma costituisce un “ideale” strampalato per i nostri tempi. Da quando in qua la Madonna è più importante del Papa? Può essere una ruota più importante del volante? Ora, specialmente dopo l’enciclica ecologica, la terra è la nostra madre, mica la Madonna. Non fa una grinza, e mi scuso se ho riportato il concetto a misura di tweet, ma di questo sto parlando.

Ora, ecco un altro teologo che l’algoritmo mi invia, Vito Mancuso. Il quale, sia detto per inciso, è un vecchio amico (mio) e ci siamo sempre umanamente rispettati. Rispetto anche questo suo tweet da Festa della Liberazione: «Alla fine del 25 apr è d’obbligo ricordare don Gallo: “La Trinità non l’ho mai capita, a me basta che Dio sia antifascista”». Io ero rimasto alla domanda: «Dio t’assista è una bestemmia?». Infatti, senza l’apostrofo diventa tassista, ed è solo una battuta. Ora, però, non so se dare dell’antifascista a Dio sia corretto, anche perché qui il limite è davvero più vicino. Visto che è d’obbligo ricordarlo, ricordiamolo: la Trinità non l’ha capita nessuno, è vero, però ci sono mistici che sanno tutto sull’orientamento partitico del Signore. Beati loro, perché godono delle Sue confidenze.

Per chiarirci le idee bisognerà aspettare l’uscita del biopic sul maestro di costoro, opera del venerato Ermanno Olmi. Che lo ha annunciato a Tv2000 il 30 u.s.: «Sto lavorando a un film sul cardinal Martini che sentiva il disagio di una Chiesa non al passo coi tempi, indietro di 200 anni, se non di 400, diceva lui. Una Chiesa bisognosa di una messa a punto. Perché le istituzioni religiose sono troppo spesso più indietro dei fedeli». Buon inseguimento.








lanuovabq.it

 

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