martedì 8 marzo 2016

Il vescovo Athanasius Schneider su Evangelizzazione, Zika, Massoneria, Ortodossi, altro….

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Il testo integrale dell’intervista rilasciata da Mons. Athanasius Schneider nel corso del suo recente viaggio in Inghilterra. Traduzione di Chiesa e post-concilio.
 
di Daniel Blackman (03-03-2016)
 
Nel corso della sua visita di una settimana in Inghilterra la scorsa settimana, Athanasius Schneider, il ben noto e molto rispettato vescovo ausiliare di Astana, Kazakhstan, ha rilasciato un’interessante intervista, nella quale ha affrontato molti argomenti. Il Vescovo Schneider ha affrontato con me, in esclusiva, questioni controverse, tra cui l’evangelizzazione degli ebrei e dei musulmani, il recente commento del Papa su virus Zika e contraccezione, la Massoneria all’interno della gerarchia, suggerendo anche il motivo per cui si rifiuta di lasciare che la paura gli impedisca di insegnare le verità della fede cattolica.
 
Il viaggio di una settimana del vescovo Schneider, organizzato dal fondatore ed editore di del giornale irlandese Catholic voice, Anthony Murphy, comprendeva diverse Sante Messe, ritiri del clero e colloqui presso il Santuario di S. Agostino a Ramsgate, e presso i fiorenti santuari affidati all’Istituto di Cristo re Sommo Sacerdote a New Brighton, e alla Fraternità San Pietro a Warrington. Il vescovo ha anche fatto tappa presso l’Oratorio di Oxford. Il testo che segue è tratto dalla trascrizione dell’intervista.
 
Lei è già venuto più volte in Inghilterra. Cosa le piace, venendo qui, e cos’è che distingue i cattolici che qui incontra?
È meraviglioso incontrare i giovani sacerdoti, ed i laici, compresi i giovani. È incoraggiante per me. Penso che essi continuano a trasmettere le nobili tradizioni dei cattolici inglesi note in tutto il mondo. Sono stati perseguitati, e hanno dato la loro vita per la fede cattolica. Quindi penso che la situazione attuale della Chiesa, con questa profonda crisi, viene assunta da buoni cattolici, laici e sacerdoti, specialmente qui in Inghilterra, come in quei tempi di martiri, confessori e anche sacerdoti, è incoraggiante che i cattolici inglesi rimangano fedeli alla loro nobile eredità cattolica.
 
Mi può parlare della sua vita di preghiera? Quali sono le sue devozioni particolari?
Fin dalla mia giovinezza ho avuto una profonda devozione alla Santa Eucaristia, specialmente all’adorazione eucaristica. La faccio ogni giorno, se posso. La ritengo essenziale per la vita di un prete cattolico. Naturalmente, abbiamo La Santa Messa ogni giorno che è la cosa più grande, la preparo molto bene, e poi recitiamo il Breviario. Ogni sacerdote, se possibile, dovrebbe sforzarsi di far l’adorazione ogni giorno. Rimanere in presenza di Nostro Signore eucaristico, avere questo dialogo intimo con lui è una necessità. Amo farlo.
 
Sulla conversione degli ebrei
 
Nella Chiesa c’è una lunga storia di ebrei convertiti alla fede – Alphonse Ratisbonne, S. Edith Stein, Eugenio Zolli, rabbino capo di Roma durante la seconda guerra mondiale, e più di recente l’ex rabbino ortodosso Jean-Marie Eli Satbon. Eppure un recente documento della Commissione per i rapporti religiosi con l’ebraismo afferma che non c’è più alcuna missione formale per convertire gli ebrei (par. 40-49). È vero? Si tratta di una correzione dell’insegnamento e della pratica precedente?
È veramente erroneo. Ciò contraddice le parole di nostro Signore che ha detto, «Andate e ammaestrate tutte le nazioni», non ha detto “tutti i popoli, tranne il popolo ebraico”, ha detto tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Gesù ha detto che se non credete non avrete la vita. Ha detto questo anche agli ebrei, e continua a dirlo agli ebrei di oggi. Anche loro devono essere obbedienti all’alleanza con di Dio che Gesù ha istituito. È per questo che gli Apostoli hanno predicato agli ebrei nella sinagoga. Per 2000 anni la Chiesa ha sempre pregato per la conversione degli ebrei. È un atto di misericordia e di amore. La Chiesa invita e incoraggia gli ebrei a venire a Cristo. Ci sono stati dei convertiti, anche dei santi che erano ebrei convertiti. Alphonse Ratisbonne fondò una congregazione religiosa per evangelizzare il popolo ebraico. Questo vale sempre anche per me, e nessun documento della Chiesa può invalidarlo perché contraddirebbe le parole di Nostro Signore, contraddirebbe gli apostoli, e tutte le parole permanenti e immutabili della Chiesa per oltre 2000 anni.
 
Questo documento viene dall’interno della Chiesa, un organo ufficiale del Vaticano, come è possibile?
È ben triste. Questo documento non ha valore infallibile né intende esserlo, non è espressione autentica del Magistero. Ci sono stati nella storia dei documenti pastorali della Chiesa che contenevano errori, e questo documento contiene degli errori. Ciò che non è infallibile può rivelarsi erroneo. Ribadisco che la Chiesa ha sempre insegnato unicamente le affermazioni che vengono insegnate ex cathedra o che vengono insegnate dal Magistero universale – insegnate dal papa e dai vescovi per lungo tempo, per molti secoli. Il documento citato contiene per contro una nuova dottrina, una opinione, una teoria.
 
Le Conferenze episcopali di Inghilterra e Galles e di Germania hanno chiesto che la preghiera per gli ebrei del tradizionale rito del Venerdì Santo sia cambiata per allinearla con l’attuale pratica inter-religiosa con gli ebrei. Si tratta di una buona cosa? C’è qualcosa che non va nella preghiera corrente?
AS: Non so quello che vogliono, ma dobbiamo vedere la verità. È contro la carità e l’amore per gli ebrei. Se li amo, voglio che conoscano e amino Gesù e possano essere lavati dal preziosissimo sangue di Gesù, e che conoscano la Santa Trinità. Perciò devo pregare per la loro conversione. Mi interrogo: i vescovi tedeschi e inglesi, non sono tutti i vescovi. Ci sono certamente – ne conosco – dei vescovi, che non sono d’accordo con questa posizione. Non credo che questa opinione sia corretta, è invasiva. È la nomenclatura amministrativa che pretende di rappresentare tutti i vescovi di una nazione. Questo metodo di funzionamento della Conferenza Episcopale è molto problematico di per sé, è contro la struttura divina della Chiesa.
 
Sui rapporti con i musulmani
 
Vive in un paese in cui il 70% della popolazione è musulmano. Qual è la sua esperienza di vivere in un paese a maggioranza musulmana? C’è cooperazione o conflitto? I musulmani si convertono al cattolicesimo?
Grazie a Dio c’è pace e armonia, la gente è molto tollerante, e non c’è ostilità. Non c’è estremismo nella mentalità e nella cultura della gente e il governo sostiene attivamente il dialogo inter-religioso. Sono molto vigili per evitare gli estremismi, fino all’espulsione dal Paese. Il governo organizza incontri per condividere i valori comuni della società, non c’è nulla di teologico in questi incontri, solo un contributo al miglioramento della vita sociale, che considero molto positivo. Ad esempio, riguardo all’ideologia globale del gender attualmente imposta su scala globale con metodi dittatoriali, grazie a Dio, i mussulmani hanno la stessa opinione sul tema. Insieme condanniamo ogni progetto sul gender e ogni influenza contro la famiglia.
 
La Chiesa cattolica ha una missione nei confronti dei musulmani?
Sì, anche questa è la nostra missione, essi sono redenti da Cristo e devono conoscere Cristo come gli ebrei. Ma è ovviamente difficile evangelizzare i musulmani nei paesi islamici. È molto pericoloso. Ma almeno, in questi paesi, possiamo dare la nostra testimonianza e presenza. Ho esperienza di persone della comunità musulmana, che iniziano a cercare Cristo e chiedono la verità, così, nei miei contatti personali, ho assistito conversioni. Dal momento che abbiamo la libertà, perché in Europa non siamo ancora in paesi a maggioranza islamica – dico non ancora, perché può accadere, ma non è ancora accaduto -, possiamo e dobbiamo usare la missione nei confronti dei nostri vicini islamici, non il proselitismo, che non è moralmente corretto, ma l’evangelizzazione.
 
Isis e il piano di sovversione dell’Europa
 
L’Europa ha subito numerosi attacchi terroristici islamici – Parigi, serie preoccupazioni in Belgio, e anche in Medio Oriente, in parte dell’Africa, in Pakistan e altrove. Perché accade questo?
Beh, non so esattamente come l’ISIS è nato, ma troviamo che sarebbe impossibile all’ISIS disporre di tante armi se non fosse finanziato e sostenuto da qualche potente. Il business delle armi è di tale portata che non sarebbe possibile senza che un Stato fornisca, forse attraverso intermediari, i finanziamenti e le armi di cui hanno bisogno. Un altro punto che vorrei sottolineare è che la comunità internazionale – gli Stati Uniti, la NATO – hanno energia sufficiente per distruggere l’ISIS, avrebbero potuto farlo fin dall’inizio. Hanno buoni, ottimi, servizi segreti che già conoscevano l’ascesa di ISIS, ma non hanno fatto niente. L’UE, la NATO, gli Stati Uniti, non hanno fatto nulla, eppure sapevano. Essi non hanno ostacolato l’ISIS. Essi hanno abbastanza potere, e tuttavia hanno permesso il gruppo terroristico ISIS.
 
Sa perché?
Non conosco le loro intenzioni, le intenzioni dei potenti di questo mondo, gli stati occidentali. Non conosco il motivo per cui non l’hanno bloccato. Possiamo dire che l’hanno indirettamente sostenuto. Essi potrebbero avere obiettivi politici. Attraverso l’ISIS, hanno programmato di generare l’invasione di molti musulmani in Europa, provocando la destabilizzazione, fin nel cuore dell’Europa, non soltanto del Medio Oriente. Una così grande presenza di persone di un’altra cultura, con una visione più radicale dell’Islam, nel corso del tempo provocherà conflitti e tensioni con la popolazione locale. È sarà causa di instabilità e confusione generale. Qualche potente potrebbe decidere di usare l’instabilità in un disegno più ampio.
 
I massoni nella Chiesa
 
La Chiesa ha una lunga storia di secoli di denuncia della Massoneria. Tuttavia, il nuovo Codice di diritto canonico ha eliminato ogni riferimento alla massoneria, e non si vedono più documenti né si sente nulla da parte di leader della Chiesa su questo. Ciò può dare l’impressione che la Massoneria non è un pericolo. Le logge massoniche hanno anche accolto con favore Papa Francesco.
La Massoneria in sé è intrinsecamente incompatibile con il cristiano o con la fede cattolica, è intrinsecamente incompatibile perché la natura della Massoneria è anticristiana. Negano Cristo e negano le verità oggettive, promuovono il relativismo, che è contrario alla verità, al Vangelo. Essi favoriscono in tal modo gli errori dottrinali della filosofia massonica. Questo è in contrasto con la fede cristiana e cattolica. La Massoneria ha anche un aspetto esoterico, che non è cristiano. Hanno cerimonie e riti che sono esoterici, cosa che ammettono apertamente, e queste cerimonie sono contrarie alla fede. I loro simboli e rituali mostrano che sono contro le verità divine nel Vangelo. Queste cose dimostrano che la Massoneria è un’altra religione, ripeto: la Massoneria è un’altra religione, è una religione contro Cristo. Anche quando fanno opere di bene, filantropia e così via, questi aspetti pericolosi rimangono. La loro filantropia non è una giustificazione perché noi possiamo accettare la Massoneria, magari a causa del loro buon lavoro filantropico. La Dichiarazione della Congregazione per la Dottrina della Fede del 1983 sulla Massoneria è ancora valida. Secondo la Dichiarazione, diventare massone è un peccato mortale – anche Papa Francesco non ha cambiato questa legge. Questo insegnamento è ancora valido e ufficiale.
 
Siti e pubblicazioni massoniche parlano regolarmente e favorevolmente di Papa Francesco. Come si spiega questa accoglienza favorevole di Papa Francesco?
Beh, dovrebbero dircelo concretamente. Cosa intendano con le loro dichiarazioni, non è un segno chiaro di quali sono le loro intenzioni.
 
Nel 2013, sul volo di ritorno da Rio de Janeiro, Papa Francesco ha fatto riferimento ad una lobby massonica. Di recente, il cardinale Ravasi, sul quotidiano italiano “Il Sole 24 Ore”, ha richiamato ad un nuovo dialogo e a valori comuni con la Massoneria. La Massoneria ha vinto nella Chiesa?
Ovviamente sappiamo che la Massoneria è una delle influenze più potenti a tutti i livelli della società umana. Ciò è chiaro e manifesto. In linea di principio, è abbastanza logica la tendenza di infiltrarsi nell’organizzazione del tuo nemico da parte di chi è un supporto, un leader nell’influente organizzazione anticristiana. È quindi logico che nel corso dei secoli, abbiano tentato e probabilmente siano riusciti ad infiltrarsi nella Chiesa a vari livelli; per me, questo è chiaro. È difficile provare concretamente ed identificare chi è affiliato. È difficile e pericoloso, perché può capitare che qualcuno venga accusato di essere affiliato, e che poi sia provato che non lo è formalmente. Il segreto e l’esoterismo massonici sono la grande difficoltà. Si può sospettare, attraverso un suo discorso, che un chierico, un prete, un vescovo o cardinale, abbia collegamenti con la massoneria. Sentiamo chierici parlare come massoni, con evidenza non appena aprono la bocca usano parole e concetti che sono tipicamente massonici. Potrebbero essere membri, ma bisogna dimostrarlo. Tuttavia. almeno quando parlano, hanno la mente di un massone, forse non sono formalmente affiliati, ma alcuni vescovi e cardinali parlano chiaramente con uno spirito massonico. Sottolineo che questo non significa che essi sono formalmente affiliati con la massoneria.
 
Luci e ombre dell’incontro fra Francesco e Cirillo
 
Papa Francesco ha appena incontrato il patriarca ortodosso della Russia. Cosa pensa dell’incontro? Realizzerà l’unità con Roma, o porterà a una “Chiesa sinodale” che permette la Santa Comunione ai divorziati-risposati?
In primo luogo, l’incontro è un motivo di gioia di per sé, il fatto stesso che abbia avuto luogo, perché gli ortodossi sono una chiesa forte con belle e autentiche tradizioni, le immagini, la devozione alla Madonna, gli angeli, liturgie devote, una Santa Messa ben celebrata, la penitenza, il digiuno, le tradizioni monastiche, hanno molte autentiche tradizioni cattoliche che hanno conservato. Credo che l’incontro sia stato politicamente condizionato, è stato fatto molto rapidamente, con una motivazione soprattutto politica. E non credo che questo incontro influirà nel senso che la Chiesa diventi più sinodale, o che ci siano facilitazioni per ricevere la Santa Comunione per le coppie di divorziati risposati, come consentito nella Chiesa ortodossa. Condivido le forti dichiarazioni del papa e del patriarca sulla famiglia, contro l’ideologia del gender e contro la persecuzione dei cristiani, ma ciò che non condivido, è l’affermazione sugli Uniati, è un’ingiustizia, perché in passato gli Uniati volevano essere uniti al Papa, fin dal Concilio di Firenze nel 15° secolo. È un versante positivo, con molti frutti – santi, martiri, non possiamo dire che fosse un errore. Analogamente, la dichiarazione sul proselitismo è un’accusa contro la Chiesa cattolica. Io vivo in una regione ortodossa e la Chiesa non fa proselitismo. Questa dichiarazione è stata ingiusta. Quindi penso che la Santa Sede ha ceduto alla pressione del patriarca. Sembra che gli ortodossi abbiano dettato alcune cose da accettare, ed è contro la verità e contro la giustizia, un tale dialogo non è un vero e proprio dialogo ecumenico. Il dialogo deve essere fraterno, alla pari a livello umano, tutti questi compromessi che minano la verità e la giustizia, non daranno i frutti di una reale unità.
 
La Chiesa è minacciata dall’interno
 
Papa Francesco ha concesso una nuova intervista sull’aereo al ritorno da Cuba. Ha fatto un commento sul virus Zika e sull’uso della contraccezione. Ha citato il caso delle religiose del Congo, e il discernimento. Padre Lombardi SJ ha chiarito il commento del Papa. I vescovi delle Filippine hanno pubblicamente chiesto una revisione dell’insegnamento della Chiesa in questo campo. È davvero un dibattito che la Chiesa deve affrontare, o si tratta di manovre da parte di persone che, dentro e fuori la Chiesa, vogliono che la dottrina sulla contraccezione sia cambiata?
È parte di un piano, chiaramente, per cambiare le verità della Chiesa sulla morale, in tema di contraccezione. Si tratta di un piano, di una grande pressione, e un programma nel campo della contraccezione. Nella Chiesa del nostro tempo esiste il pericolo di una ammissione pratica del divorzio e della ricezione della Santa Comunione: è una negazione pratica dell’indissolubilità del matrimonio.
 
Si riferisce al processo di nullità riformato?
Sì, il processo riformato di nullità del matrimonio, a mio avviso, contiene anche un rischio di banalizzazione e superficialità nel processo stesso; esso contiene in sé, nelle nuove regole, una minaccia di attacco contro la sacralità e l’indissolubilità del matrimonio. Trattare di una cosa santa in maniera superficiale e frettolosa, in modo banale, è irresponsabile. In teoria, oggi, le nuove norme sono in contrasto con la prassi perenne della Chiesa, perché nel processo c’è sempre stata la presunzione di validità del matrimonio, si è sempre data per scontata, al fine di difendere la santità del matrimonio. Per contro, le nuove norme presumono l’invalidità del matrimonio fin dall’inizio. Si tratta di un cambiamento di mentalità dannoso. È lo spirito del mondo all’attacco, ed è la stessa cosa con la contraccezione. Le verità della Chiesa sono immutabili e tali rimarranno. Papa Paolo VI nell’Humanae vitae e Papa Giovanni Paolo II nella Veritatis splendor e nella Familiaris Consortio hanno insegnato che la contraccezione di per sé è sempre intrinsecamente cattiva. Non ci sono circostanze o eccezioni che giustificano un atto intrinsecamente cattivo. I Papi Paolo VI e Giovanni Paolo II lo hanno confermato.
 
Lottare per Cristo e per la sua Chiesa
 
Lei si esprime su molte questioni importanti, dando ai fedeli un insegnamento chiaro e veramente cattolico. Non teme gli attacchi? Le sembra di essere pronto a diventare un bersaglio – i vescovi possono essere spostati, gli attacchi dei media vengono lanciati, le reputazioni distrutte.
Non ho timori o dubbi su eventuali trasferimenti o attacchi perché il senso della mia vita e ogni mia ambizione, sono le verità di Cristo ed essere fedele a Dio, e di essere riconosciuto da Dio, non dai vescovi, dai media, e nemmeno dal Papa, ma innanzitutto dalla mia coscienza e dalle mie promesse date a Cristo attraverso il battesimo e la consacrazione episcopale, di custodire la verità pura e integra, e anche pronto a dare la vita per essa. Questo è il mio desiderio e il mio obiettivo, non mi interessa ciò che dice la gente. È assurdo temere l’opinione umana perché domani cambia. Devo preoccuparmi di ciò che Dio pensa. Le persone passano in fretta, il pensiero di Dio rimane, mi preoccupo innanzitutto di piacere a Dio. Sono un vescovo ausiliare di una diocesi, sono felice, e quando il Papa mi trasferirà, accetterò e obbedirò, e in ogni luogo porterò il desiderio di difendere la verità.
 
La carità è la più grande delle virtù. Qual è l’atto di carità, spirituale e corporale, più necessario da praticare per i cristiani di oggi?
In primo luogo, nella gerarchia dei valori, ciò che è più importante è ciò che è eterno e immortale: l’anima, i valori eterni e la vita eterna. Ecco perché gli atti di carità diretti a trasmettere la vita eterna al mio prossimo e a trasmettere le verità eterne, per aiutarlo a salvare la sua anima, questi sono gli atti più necessari. Ovviamente dobbiamo nello stesso tempo aiutare senza indugi una persona in difficoltà, che ha fame e così via, aiutare è molto naturale, deve essere fatto. Ma come cattolici non pensiamo unicamente a fornire cibo e vestiario, dobbiamo anche dare la luce della fede, non bisogna dimenticarlo. Ama Dio prima di tutto, e ama il tuo prossimo come te stesso. Dio ci chiede di amarlo con tutta la nostra mente, le nostre forze e il nostro cuore; questo Egli ha riservato per sé. Gesù ci ha insegnato ad amare gli altri come noi stessi, e ad amare gli altri come Lui ci ha amati. Quindi dobbiamo amare con l’amore di Cristo. Egli è venuto per salvare le nostre anime, non prima o solo i nostri corpi, e per donarci la Sua verità divina. Ha versato il suo sangue per la salvezza delle nostre anime. Quindi dobbiamo amarci gli uni gli altri come Cristo ci ama. Il nostro primo compito è quello di amare Dio, e preferire Dio e la sua verità nella nostra vita temporale, pronti ad essere martiri per Cristo e ad amare gli altri come noi stessi e come Cristo ci ha amati – sacrificandoci per il bene degli altri.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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