venerdì 6 novembre 2015

Dorothy Day, Fulton Sheen, Chesterton, il prete del Tintanic, Gaudí: grandi, contoversi, forse santi

  
 
 
 
 
 
Ancora infuria in America la controversia innescata dalla canonizzazione di san Junípero Serra. Ci ricorda che i social media e le comunicazioni moderne hanno offerto più che mai accessibilità al lato “umano” dei santi contemporanei. In alcuni casi l’ostilità è tra gli stessi responsabili di una determinata Causa. Ecco cinque fra i santi più controversi in fieri.
 
Dorothy Day
Il profilo di Dorothy Day è stato notevolmente rilanciato da quando il Papa ha parlato affettuosamente di lei durante la sua visita in America poche settimane fa. Questo ha dato speranza a quanti negli ultimi 25 anni hanno fatto campagna per la sua beatificazione.
Dorothy Day è una figura controversa e molti protestano che non dovrebbe essere beatificata perché ebbe un figlio illegittimo e un aborto. Ma per coloro che la trovano un’ispirazione, è un esempio e un incoraggiamento. È proprio perché la sua storia parla di trasformazione nell’amore di Dio che le persone la trovano così interessante. La Day offre un modello di comportamento e dà speranza alle donne che hanno abortito. La sua stessa sofferenza dopo l’aborto la portò ad avere una grande compassione per le donne in situazioni simili che provavano la colpa e il dolore della perdita.
Nel 1930 Dorothy Day incontrò Peter Maurin e poco tempo dopo i due fondarono insieme il Movimento dei lavoratori cattolici, che divenne un’àncora di salvezza per migliaia di persone nel periodo della Grande Depressione, mettendo in piedi Case dell’ospitalità, mense dei poveri e ricoveri per i senzatetto. 
La storia della vita di Dorothy Day è stata tema di molti film e libri. Nel 1996 è uscito il film Entertaining Angels: The Dorothy Day Story, acclamato dalla critica.
Dorothy Day ha ricevuto il titolo di Serva di Dio e i suoi sostenitori sperano che il prossimo Anno della Misericordia possa fare da catalizzatore del processo verso la canonizzazione.
 
Thomas Byles
Padre Thomas Byles morì con altri 1.500 passeggeri sul Titanic nella terribile notte del 12 aprile 1912, e questo nonostante a quanto si dice gli fossero state offerte due possibilità di salire sulle scialuppe. Egli scelse di cedere il suo posto ad altri e di rimanere sulla nave per pregare, confessare e sostenere le altre vittime.
Agnes McCoy, passeggera della terza classe che sopravvisse al naufragio, continuò a testimoniare la natura eroica delle attenzioni di padre Byle verso gli altri passeggeri, che gli costarono la vita. Un’altra superstite, Helen Mary Mocklare, ricordò molti anni più tardi che un membro dell’equipaggio della nave «avvertì il prete del pericolo che correva e lo supplicò di salire sulla scialuppa».
Padre Byles era salito sul Titanic per partecipare al matrimonio di suo fratello a New York. Era stato educato nel Lancashire e a Oxford, e prima di morire era stato per otto anni parroco di Sant’Elena a Chipping Ongar, nell’Essex.
Ora, più di un secolo dopo, il vescovo di Brentwood ha chiesto all’attuale parroco di Sant’Elena, padre Graham Smith, di promuovere l’apertura della causa di beatificazione per padre Byles. Padre Smith dice di considerare il suo predecessore «un uomo straordinario che ha dato la propria vita per gli altri». Spera che le persone bisognose invochino padre Byles: se accade un miracolo il processo può avanzare al prossimo stadio.
La possibilità dell’apertura della causa per padre Byles ha suscitato critiche in quanto alcuni trovano che la sua storia sia troppo mescolata all’interesse sensazionale permanente verso la vicenda della nave inaffondabile. Ciò nonostante, padre Byles è una grande fonte di ispirazione. È stato paragonato a san Massimiliano Kolbe, il martire di Auschwitz: anche lui sacrificò la vita per salvare altre persone.
 
Fulton Sheen
Fulton Sheen era un uomo che possedeva stupefacenti doti comunicative e non perse mai la capacità di parlare alla gente comune. Insegnò filosofia e teologia per 24 anni alla Catholic University a Washington Dc. Successivamente ebbe l’occasione di entrare nell’etere con il suo programma radiofonico Catholic Hour, che durò 20 anni e si stima che avesse tra i quattro e cinque milioni di ascoltatori. Si trasferì poi in televisione con uno show intitolato Life is Worth Living (La vita vale la pena di essere vissuta, ndr), che in sei anni raggiunse tra i 20 e i 30 milioni di spettatori. Molti dei suoi 65 libri sono diventati classici della spiritualità. Si calcola che abbia influenzato la conversione di 52 mila persone, tra le quali molti comunisti impegnati, come Bella Dodd.
Il percorso di Fulton Sheen verso la santità sembrava avviato con passo incoraggiante. Padre Andrew Apostoli, cofondatore dei Frati francescani del Rinnovamento (Franciscan Friars of the Renewal) e presentatore di Ewtn è stato nominato vice postulatore della causa. La Congregazione per le Cause dei santi ha esaminato le prove della santità di Fulton Sheen e ha quindi trasmesso i risultati al Papa. Questo gli ha permesso di essere identificato come un uomo che ha vissuto una vita nella “virtù eroica”, facendogli ottenere il titolo di Venerabile.
Il passo successivo era la verifica di miracoli relativi a situazioni in cui era stato invocato Fulton Sheen. Sono stati segnalati diversi miracoli e un primo caso è stato sottoposto alla Congregazione, che ha concluso come non potesse essere individuata alcuna spiegazione naturale per il prodigio.
Fino a questo punto le cose procedevano bene. Il requisito ulteriore del processo era l’ispezione dei resti mortali di Fulton Sheen. È qui che è montata la disputa inopportuna sul corpo del grande arcivescovo. Il vescovo di Peoria Daniel Jenky aveva chiesto che la salma fosse esumata e trasferita nella sua diocesi in Illinois, ma Dolan, il cardinale di New York, glielo ha negato. La diocesi di Peoria sosteneva di aver avuto rassicurazioni in merito alla soddisfazione di tale richiesta e in quell’occasione sono volate parole forti da entrambe le parti.
In seguito a una discussione tra l’arcidiocesi di New York e Roma è stato deciso che la causa di Sheen fosse collocata negli archivi della Congregazione per le Cause dei santi. Questo significa concretamente che il processo è sospeso sine die.
Tanti sostenitori di Fulton Sheen dicono di essere affranti. Non molleranno, e la Archbishop Fulton J Sheen Foundation vanta ancora un gran numero di membri che fanno campagna e pregano perché la situazione si sblocchi.
 
Gilbert Keith Chesterton
Uno degli ammiratori più influenti di GK Chesterton è papa Francesco, che ha appoggiato una Chesterton Conference a Buenos Aires ed è stato membro onorario del comitato della Società chestertoniana.
Nel 2014 il vescovo di Northampton ha incaricato il canonico John Udris, attualmente in servizio presso il St Mary’s College, Oscott, di indagare per valutare se possa essere aperta una causa per Chesterton.
La controversia che circonda l’ipotesi di una sua canonizzazione riguarda le sue presunte idee antisemite. Inoltre egli non era neanche devoto nel senso convenzionale del termine, sebbene sia stato un formidabile apologeta della fede cattolica.
Molte persone, influenzate dai suoi scritti, sono state condotte da lui alla piena comunione con la Chiesa cattolica e questo ha generato un forte sostegno alla sua causa. Le sue opere spaziano dai famosi romanzi di padre Brown alle agiografie di grandi santi. Il suo saggio cristiano più noto, Ortodossia, è tra i più influenti del XX secolo.
Alcuni sostenitori di Chesterton temono che l’apertura di una causa possa ridurre la potenza e l’accessibilità del messaggio fondamentale che egli ancora comunica. Tanto per dire, i romanzi di padre Brown sarebbero così popolari se fossero stati scritti da san Gilbert Keith Chesterton? La cosa potrebbe rappresentare una barriera per un pubblico non credente.
Come sta ad indicare l’interesse di papa Francesco, Chesterton ha un seguito planetario. La maggior Società chestertoniana ha sede negli Stati Uniti ma ce ne sono in Polonia, Messico e Italia. Sarà certamente interessante vedere cosa succederà dopo l’inoltro della documentazione da parte del canonico Udris. Il rapporto contiene racconti di miracoli, che però devono ancora essere verificati.
 
Antoni Gaudí
Giganteggia sopra Barcellona la basilica iconica della Sagrada Familia. In costruzione da oltre 130 anni, è la somma eredità di Antoni Gaudí. L’edificio oggi delizia e meraviglia i sensi. Numerosi pellegrini e turisti dichiarano di aver fatto esperienza del Dio vivente durante quell’incontro architettonico.
L’accademico di Architettura José Manuel Almuzara fa campagna da 20 anni per la causa di Gaudí. Nel 1992 ha fondato l’Associazione per la Beatificazione di Antoni Gaudí, che ha un numero di soci rilevante.
All’epoca dell’avvio dei lavori Gaudí fu una scelta discussa, dal momento che non frequentava la Chiesa. Il suo biografo Josep Maria Tarragona sostiene però che durante la costruzione della facciata della Natività Gaudí «vide la persona di Gesù». Costruì scuole per gli operai e si preoccupò sempre del loro benessere. Assicurò sempre la sua presenza alla Sagrada Familia, rifiutando diverse proposte di lavoro redditizie, e alla fine condusse un’esistenza molto estetica e frugale. E questo nonostante la sua educazione benestante.
Molti leader religiosi catalani sono scettici riguardo alla possibilità che la causa di Gaudí avanzi. Per di più, anche parecchi non credenti catalani si oppongono all’idea della sua elevazione agli altari, data l’importanza della sua figura per la nazione. Le speranze si sono riaccese in occasione della consacrazione della Sagrada Familia nel 2010, quando papa Benedetto XVI elogiò la creatività e il coraggio di Gaudí.
Sebbene non si sia registrato alcun miracolo in senso tradizionale, l’arcivescovo di Barcellona, il cardinale Lluis Martinez Sistach, dice che il fatto che nessuno sia mai stato vittima di incidenti gravi durante l’opera di costruzione della Sagrada Familia rappresenta già di per sé una forma di miracolo. Il cardinale ricorda anche il potere che ha avuto l’edificio nel facilitare alcune conversioni miracolose.
I sostenitori di Gaudí continuano a pregare e a fare campagna, in attesa dei miracoli.
 
Tutte e cinque queste persone sono fonte di ispirazione o di repulsione. Pare oramai che a ogni canonizzazione o apertura di una causa ci siano sempre critici e detrattori. Se (o quando) qualcuno di costoro sarà canonizzato, ciò che guadagneremo non sarà la celebrazione di una vita senza macchia ma un richiamo al potere di trasformazione della grazia di Dio e della sottomissione alla Sua volontà. Sarebbe molto giusto se, durante l’Anno della Misericordia, qualcuna di queste figure procedesse sulla via della canonizzazione, dal momento che tutti loro sono stati destinatari della grazia e della misericordia di Dio.
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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