mercoledì 7 ottobre 2015

Don Nicola Bux: “Gay e divorziati risposati, il Sinodo non ha potere di cambiare la dottrina”

 

“Viviamo il paradosso: siamo tanto attenti nel mondo e nella Chiesa alla difesa della natura, degli alberi, all’ecologia, persino ai volatili e alla raccolta dei rifiuti e poi non consideriamo con la stessa attenzione quanto siano gravi gli atti che si compiono contro natura, nella sfera sessuale”. Lo dice il noto teologo e liturgista barese don Nicola Bux parlando di atti omosessuali e comunione ai divorziati, tra i temi al centro del sinodo Vaticano sulla famiglia.
 
Don Bux, iniziamo dal Sinodo. Questo tipo di assise è in grado di modificare la dottrina della chiesa cattolica?
 
“Niente affatto. La dottrina della chiesa  è e rimane tale e il Sinodo non ha alcun potere in questa direzione. Non ha prerogative dottrinali. Solo un eventuale concilio ecumenico potrebbe intervenire e non mi pare che siamo nel tema. Ricordo che nessuno è padrone o deve sentirsi tale, della dottrina, noi ministri ,come dice la parola, siamo solo amministratori e come tali siamo tenuti ad una fedele amministrazione. Come avviene nella vita, quando un amministratore si rivela disonesto, prima o dopo viene mandato via”.
 
Comunione ai divorziati risposati, è possibile?
 
“No, assolutamente. E questo non per cattiveria. Sul punto, spiacevolmente, alcune improvvide dichiarazioni del cardinal Kasper hanno sollevato entusiasmi ingiustificati ed anche confusione. Si è fatto credere che la misericordia potesse derogare a tutto ed è falso”.
 
Perchè?
 
“Intanto se si arrivasse a questo saremmo in situazione di eresia. Ma poi non bisogna dimenticare cosa dice San Paolo: chi mangia indegnamente la comunione, firma la sua condanna. Sulla misericordia si equivoca malamente. Questa, che pur è necessaria, non cancella la giustizia, anzi vanno di pari passo. L’Eucarestia è il sacramento dell’ unione, il divorzio atto di rottura”.
 
Allora niente?
 
“Lo ripeto, non è accanimento. Ma occorre rispettare la Parola, la dottrina e la tradizione della chiesa. La comunione non si può dare al credente sposato in chiesa e divorziato, che poi ha deciso di risposarsi civilmente. Costui pecca. Rompe il matrimonio, ma anche se non ha dato causa al divorzio e alla rottura  ma dopo non accetta di sottoporsi al giudizio della Chiesa, ossia al tribunale ecclesiastico per fare dichiarare e certificare la nullità del matrimonio, pecca ugualmente. Insomma, un atto di ribellione alla Chiesa e pertanto di orgoglio. Spesso ci dimentichiamo di ricordare che il divorzio è un peccato gravissimo”.
 
Comunione a chi commette atti sessuali omosessuali?
 
“Anche qui no. La sodomia è uno di quei peccati che gridano vendetta davanti a Dio perché vizio capitale e atto contro natura. Due uomini o due donne che si uniscono sessualmente tra di loro violano prima di tutto la legge naturale essendo fatti in senso biologico per avere rapporti con l’altro sesso. Sono biologicamente orientati alla diversità.
Bruno Volpe
 
 
 
 








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