giovedì 18 dicembre 2014

UNA RIFLESSIONE SUL NATALE. GESÙ CRISTO SALVATORE: PERFECTUS DEUS, PERFECTUS HOMO

 

Cristo è vero Dio, non è una creatura, la Persona di Cristo è Persona Divina”. Cristo quindi “non è la suprema creatura del Padre mediatrice nella produzione delle altre creature, ma Cristo è il Verbo o Logos, il Verbo consustanziale al Padre […]
Gianni T. Battisti
In precedenza ci siamo occupati del tema riguardante le buone letture. Tema, sottolineiamo ancora, davvero importante soprattutto in ambito di Fede. In questo specifico ambito stiamo vivendo in effetti un periodo di grande confusione. La nostra Fede è indubbiamente sotto attacco da più parti. La Dottrina Cristiana e Cattolica è a volte deturpata anche dall’interno, ad opera di sedicenti teologi cattolici che si proclamano tali con squilli di trombe, ma che in realtà, mossi da superbia intellettuale, non rispettano affatto, nei loro scritti e nei loro discorsi, incensati spesso a tiri doppi, alcuni tra i dogmi fondamentali della Fede divina e cattolica.

Il Servo di Dio Padre Tomas Tyn aveva capito questo andazzo già alla metà degli anni Ottanta quando affermava: «In quest’epoca non c’è una santa verità cattolica che non venga impugnata per il gusto di contestare!». Occorre dunque far chiarezza sulla nostra Fede. In particolare vorremmo brevemente accennare alla problematica cristologica anche perché ci avviciniamo al Santo Natale, del quale cominciamo già ad avvertire le Celesti vibrazioni.
Rimaniamo sintonizzati sul pensiero cristologico del predicatore domenicano, segnalando anche, per rimanere nel tema delle buone letture in questo caso, appunto, buone letture di Cristologia, anche i libri del teologo domenicano Giovanni Cavalcoli (Il Mistero dell’Incarnazione, Edizioni Studio Domenicano, Bologna, 2003 e Il Mistero della Redenzione, Edizioni Studio Domenicano, Bologna, 2004 in Sacra Doctrina- Monografie).

Tomas Tyn 2

Padre Tomas Tyn ci ricorda in primis che tutto l’insegnamento dogmatico della Chiesa è centrato in Cristo che è «il compendio di tutta la Rivelazione divina». Dunque non c’è eresia che non sia in qualche modo «un oltraggio a Cristo» e questo proprio perché «in Cristo si riassumono tutti i misteri della nostra fede». Ecco allora la perfetta adesione di Padre Tomas Tyn, da degnissimo pastore quale è stato e figlio devoto del Magistero perenne della Santa Chiesa di Dio, ai Concili di Nicea e di Calcedonia fondamentali in Cristologia; al Concilio di Nicea che nella sua definizione dogmatica proclama, contro Ario — e dunque contro la terribile eresia ariana che oggi incredibilmente, più o meno velatamente, si riaffaccia [si rimanda all’opera di Leonardo Grazzi, qui] — “la divinità del Verbo: Cristo è vero Dio, non è una creatura, la Persona di Cristo è Persona Divina”. Cristo quindi “non è la suprema creatura del Padre mediatrice nella produzione delle altre creature, ma Cristo è il Verbo o Logos, il Verbo consustanziale al Padre, dice la formula dogmatica ὁμοούσιος — omousios to Patrì — della stessa sostanza del Padre”; al Concilio di Calcedonia ed al suo fondamentale dogma cristologico dell’unica persona Divina di Cristo e delle Sue due nature, divina ed umana (1).

Seguendo dunque il pensiero tyniano, anche in Cristologia, da credenti che vogliono essere fedeli agli insegnamenti della Chiesa, siamo sicuri — e di questi tempi come dicevamo non è poco — di trovarci nella più perfetta e pura ortodossia cattolica. In effetti Padre Tomas Tyn si guarda bene, ci ricorda Giovanni Cavalcoli
« … da una certa tendenza ereticale oggi diffusa, la quale, con la scusa dell’unità di Cristo, contamina la natura divina con attributi umani, come per esempio il divenire e la sofferenza, mentre viceversa gonfia la natura umana con attributi divini, come avviene nelle cristologie idealistico-panteiste di origine hegeliana».

Un accenno alla Soteriologia. Gesù è venuto a salvare l’umanità. Gesù è il Salvatore — O Soter — Gesù è venuto a salvarci, è venuto a salvare noi che eravamo perduti a causa del peccato. «Iddio si è compiaciuto di salvare l’uomo e gli ha dato un Salvatore» ci ricorda Padre Tomas Tyn.

Ascoltiamo ancora il Padre Tomas Tyn che si rivolge così ai suoi studenti:

Puer.natus est

«Non c’è altro Salvatore se non Gesù. Bisogna quindi inculcare nelle anime anzitutto il senso di Dio, il senso del proprio peccato, l’umiltà e perciò lo spirito di penitenza, il desiderio della salvezza, la fede in Gesù Salvatore. Bene. Allora perché Gesù e solo Gesù è Salvatore? […] la salvezza miei cari è un’opera dell’infinita, sconfinata misericordia del Signore, gratuita misericordia del Signore. 

Bisogna che ce ne rendiamo conto. Anche noi abbiamo un po’ la mentalità odierna! Anche noi che non vogliamo averla! Ecco io mi agito spesso perché voglio difendere l’anima mia da certi pericoli che tendono per così dire ad assoggettarsela. In sostanza noi abbiamo un po’ la mentalità che il perdono ci è dovuto: Dio se ci ha creati ci deve redimere! No, per nulla ci deve redimere! Capite? 

Occorre invece avere la mentalità agostiniana. Lo so che è terrificante per l’uomo d’oggi, ma ha ragione sant’Agostino e non l’uomo di oggi ve lo assicuro. 

Vedete sant’Agostino dice che la situazione dell’uomo, all’infuori di Cristo, dopo il peccato è la situazione di uno che appartiene alla massa damnationis … metafisicamente parlando Adamo siamo dunque tutti noi! In Adamo tutti noi abbiamo peccato, in lui tutti noi nasciamo peccatori, va bene miei cari? Ora dice giustamente l’amico San Tommaso: peccatori non debetur vita sed mors, al peccatore non è dovuta la vita, ma la morte e addirittura la morte eterna! 

Allora miei cari è necessario capire che l’opera della Redenzione, l’opera della Salvezza, non è per nulla dovuta all’uomo. Iddio agisce al di là del dovuto. Ora agire al di là del dovuto, beneficare al di là del dovuto, significa usare misericordia. 





ISOLA DI PATMOS    16/12/14



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