martedì 25 novembre 2014

I SACRAMENTALI: “Le armi di difesa dalle incursioni malefiche del nemico”




I sacramentali: acqua, sale, olio, ceri e incenso esorcizzati


di Don Leonardo Maria Pompei

Introduzione
Gesù Cristo, unico Salvatore dell’uomo, nel suo infinito amore per l’umanità è venuto nel mondo per redimerci e salvarci, con la potenza infinita del suo sacrificio di amore. Ha comandato agli apostoli di predicare il Vangelo a tutte le nazioni e di amministrare i sacramenti, anzitutto il battesimo, perché gli effetti e i frutti della sua opera redentiva potessero essere comunicati agli uomini di ogni tempo e di ogni luogo. Solo chi accoglie e custodisce la vita di grazia, attraverso un uso corretto, devoto e frequente dei sacramenti e attraverso una vita di preghiera costante e intensa, può sperare di essere rivestito di Cristo e da Lui protetto e difeso dall’azione oscura, nefasta e malefica, di colui che Egli stesso ha definito “il principe di questo mondo”, la cui azione volta alla nostra distruzione e perdizione è sempre subdola e nascosta e si serve di modi, forme e strumenti ignoti alla nostra miseria, ma quanto mai efficaci per operare e causare il male in tutte le sue forme: fisico, psichico, morale e spirituale. Insieme ai sacramenti, come strumenti ad essi accessori e supplementari – ma non per questo da sottovalutare o disdegnare – la Tradizione della Chiesa, cristallizzata anzitutto nei libri e negli usi liturgici, ha da sempre indicato alcuni “sacramentali”, che hanno una grande efficacia per essere protetti o liberati da qualunque forma di azione malefica occulta. A differenza dei sacramenti (che sono ordinariamente indispensabili alla salvezza e che “funzionano” indipendentemente dalla fede di chi li amministra e li riceve – “ex opere operato”), i “sacramentali” sono segni sacri contenenti una certa grazia che esplica la sua efficacia in misura proporzionale alla fede di chi li amministra, li riceve o li usa. Pur non essendo indispensabili alla salvezza dell’anima, sono tuttavia sommamente raccomandati per combattere ogni forma di azione malefica e demoniaca e, per quest’ultimo fine, quando e qualora ci siano realmente influssi o mali causati dagli angeli ribelli, diventano di fatto sommamente necessari per essere protetti e liberati. Le preghiere di benedizione di questi sacramentali si trovano nel Rituale Romanum e possono essere recitate da qualunque sacerdote anche non esorcista. Ogni sacramentale ha degli ambiti di azione “particolari e specifici” e necessita di alcune norme per il suo corretto utilizzo. Vediamo dunque nel dettaglio quali sono e come si usano.

1.    Il sale esorcizzato
Questo sacramentale, di antichissima tradizione, fino alla redazione dei nuovi libri liturgici, veniva utilizzato nel sacramento del Battesimo, durante i riti di introduzione alla porta della Chiesa. Veniva definito “primo nutrimento sacro” del battezzando e fatto ingerire immediatamente prima della preghiera di esorcismo. Il sale può essere ingerito a cristalli (come appunto nel rito antico del Battesimo) oppure – ed è questo il suo uso principale – collocato negli angoli delle stanze della propria abitazione mentre si recita qualche preghiera. Serve a tenere lontano presenze malefiche dalle case. Può anche usarsi, mescolato con acqua e olio esorcizzato, per essere deposto, insieme a questa mistura, sui davanzali delle finestre e sulle soglie delle abitazioni. Anche in questo caso tiene lontano dalle case eventuali “presenze indesiderate”.

2.    L’acqua esorcizzata
L’acqua esorcizzata o “santa” può essere usata per aspergere se stessi, come si fa quando si entra in Chiesa, per aspergere la propria abitazione, per aspergere le tombe nei cimiteri (cosa che procura molto sollievo alle anime purganti) oppure può essere bevuta. Santa Teresa d’Avila innumerevoli volte nei suoi scritti esalta la forza e l’importanza di un corretto e frequente uso di questo sacramentale, che ha – come tutti sanno – anche un uso liturgico proprio nel sacramento del Battesimo e nella liturgia della veglia pasquale, che prevede la benedizione rituale dell’acqua lustrale perché i fedeli la tengano con sé e vi aspergano le loro abitazioni.

3.    L’olio esorcizzato
Anche l’olio è un segno sacro molto utilizzato dalla Chiesa. Ci sono ben tre tipi di oli, benedetti solennemente dal Vescovo nella Messa crismale del Giovedì santo, che si usano nell’amministrazione dei sacramenti: l’olio dei catecumeni (nel Battesimo), l’olio degli infermi (nell’unzione dei malati) e il sacro crisma (che si usa nelle consacrazioni di Chiese e altari e nei sacramenti che non si possono ripetere, ossia battesimo, cresima e sacerdozio ministeriale). L’olio esorcizzato è distinto da questi tre tipi di olio, ha una formula di benedizione propria e si usa per ungere se stessi (la fronte o qualche parte del corpo dolorante o colpita da qualche male) oppure per essere ingerito a cucchiaini. Unito all’acqua e al sale può essere utilizzato come specificato in precedenza.

4.     L’incenso esorcizzato
Anche l’incenso è elemento ampiamente utilizzato dalla Chiesa nella liturgia: si usa nelle Messe solenni e si usa nella celebrazione delle esequie. L’incenso, uno dei doni portati dai Magi a Gesù bambino, esprime l’adorazione il culto dovuto a Dio ed è in qualche modo un simbolo ed un’evocazione della Sua presenza. Si pensi, per esempio, al suggestivo rito dell’incensazione della salma durante le esequie: la si incensa perché il corpo, che viene consegnato alla sepoltura, è stato tempio dello Spirito Santo e perché, abitato in terra dalla Grazia, risorgerà nell’ultimo giorno (si consideri, in questo senso, che la Chiesa non ha mai guardato di buon occhio la pratica della cremazione; ed anche se attualmente consente le esequie di chi la sceglie – purché risulti con certezza che non sia stata operata per motivi di disprezzo del dogma della risurrezione della carne – non l’ha mai né raccomandata né equiparata al rito ordinario dell’inumazione). L’incenso esorcizzato si usa per liberare o proteggere le case e, a quanto dicono gli esperti, è in assoluto il sacramentale più potente per liberarle qualora siano infestate. Nessuna presenza malefica può resistere a questo sacramentale.

5.    Le candele esorcizzate
Le candele accese sono un altro potente sacramentale, efficacissimo e salutare sia come suffragio per le anime del Purgatorio che come strumento per tenere lontane le cattive presenze. Anche questo sacramentale trova nella liturgia della Chiesa il suo “punto di riferimento” primordiale, dal momento che una candela accesa viene consegnata ai neobattezzati, segno della luce di Cristo proveniente dal cero pasquale benedetto la notte di Pasqua; le candele si accendono sull’altare durante la liturgia; splendono dinanzi ai tabernacoli e illuminano statue e immagini di santi. Un uso molto fastidioso per i principi delle potenze infernali è quello che molti cristiani fanno, lodevolmente, la notte del 31 Ottobre, in opposizione alla lanterna che splende dentro le zucche nella notte di Halloween.

Importanza dei sacramentali
Molti uomini, ai nostri giorni, sono schiavi e vittime del peccato di superstizione, che offende Dio e mortifica l’intelligenza dell’uomo. Corni, ferri di cavallo, portafortuna, oroscopi, giorni “fortunati” e “sfortunati” condizionano, stupidamente, la vita di molti uomini convinti che bisogna difendersi contro la “sfortuna”, contro la “jella”, contro ciò che porta male. Purtroppo un italiano su tre frequenta almeno una volta all’anno maghi e cartomanti. È vero che non pochi di essi sono ciarlatani, “spillasoldi” a creduloni superstiziosi, ma molti sono veri e propri operatori dell’occulto, che attraverso le arti magiche sanno evocare gli spiriti malvagi per nuocere alle anime. Gli oggetti superstiziosi, lungi dal difendere, peggiorano un’eventuale situazione negativa presente nella propria vita, nella propria casa, nelle proprie attività o nelle proprie cose. È qui che è da ricercare l’importanza dei sacramentali, il cui buon uso presuppone molteplici atti di fede. Fede anzitutto nella potenza di Dio solo, a cui solo dobbiamo affidarci per avere una vita benedetta; fede cosciente, seria e serena nell’esistenza e nell’azione degli angeli ribelli, che errano nel mondo, agendo nell’oscurità e nell’ombra per nuocere e perdere le anime; coscienza che solo Gesù ha vinto satana e i suoi satelliti e che bisogna ricorrere a Lui solo e alla sua Chiesa per vincerli, senza presumere scioccamente di essere esenti dalla loro azione e tentazione; disprezzo di ogni superstizione, che, come più sopra detto, offende Dio e avvilisce l’uomo a pensare che il bene o il male della propria vita possa dipendere da un oggetto di gran lunga inferiore (come importanza e dignità) a un essere umano intelligente; infine un grande equilibrio e serenità nell’uso di questi mezzi, senza farli scadere – a loro volta – in riti magici o pratiche superstiziose, senza ricorrervi in maniera abnorme, esagerata o ossessionante, senza pretendere che essi possano sostituirsi, laddove fossero necessarie, alle cure mediche e, a volte, anche psichiatriche necessarie alla salute globale delle persone, né tanto meno ai sacramenti che li precedono e senza i quali la loro forza è quasi totalmente vanificata.

Accorgimenti nell’uso dei sacramentali
L’uso dei sacramentali, in quanto segni sacri apportatori di grazia e veicoli della potenza di Cristo, richiede una grande attenzione e un grande rispetto. Vanno anzitutto custoditi con cura e utilizzati a tempo e modo opportuno. Non devono essere utilizzati per cucinare pietanze, ma esclusivamente nei modi e nelle forme sopra elencati. Non devono essere gettati nella spazzatura o nei lavandini. Quando termina una bottiglia di acqua esorcizzata, per esempio, prima di gettarla nella spazzatura (sarebbe preferibile bruciarla se di plastica o distruggerla se di vetro) bisogna badare che sia completamente evaporata. Così è bene usare un bicchiere “ad hoc” per berla e non lavarlo prima che l’acqua sia completamente evaporata. I residui di incenso bruciato vanno dispersi nella terra, non gettati nella spazzatura. Quando si adopera l’olio per ungere qualche parte del corpo, si deve astergere con cura le dita con ovatta o scottex e poi bruciarli, mai gettandoli nel secchio. Prima di eliminare un cero è necessario che sia completamente consumato. Il cucchiaio o cucchiaino usato per ingerire l’olio va similmente deterso con un poco di scottex e solo dopo può essere lavato. L’amore e il rispetto di queste semplici norme è indice della fede nella portata benefica, di grazia e di protezione che il Signore ha voluto dare a questi strumenti, nel pieno rispetto dell’economia sacramentale che Egli ha scelto nel suo disegno salvifico per l’umanità.

Conclusione
Il Verbo si è fatto carne, ha voluto toccare dal vivo l’umanità creata. Così ha lasciato in questi segni sacramentali sensibili la sua forza e la sua grazia, di modo che entrando in contatto con essi si viene realmente beneficati e corroborati dalla potenza di Cristo. Si può chiosare per i sacramentali ciò che san Giovanni Cristostomo disse dei sacramenti: “ciò che di Lui era visibile, è passato nei sacramenti”. E anche, quindi, nei sacramentali. E come l’emorroissa fu sanata toccando il mantello di Cristo con la fede assoluta che da Lui sarebbe stata guarita dal suo male di origine malefica, così chi entra in contatto con fede piena e sincera con questi sacramentali, credendo che da essi si sprigiona la potenza di Cristo contro le forze del male, sarà preservato, protetto e, se necessario, liberato da ogni tipo di male, occulto o palese, di origine malefica. A gloria di Dio solo, e a confusione dei nemici della nostra salvezza che da Cristo sono stati ridotti al nulla e che sono ridotti al nulla anche da tutti coloro che credono nella potenza redentrice e sanante del nostro unico eterno Dio e Signore Gesù Cristo.




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