lunedì 7 luglio 2014

La Croce e il Crocifisso. Un laico lo difende. I pastori: chi lo nasconde, chi lo tradisce, chi lo snatura.




Nei giorni scorsi abbiamo registrato il paradosso di un sindaco che difende il Crocifisso e del suo vescovo che lo contesta [qui]. Stralcio alcuni brani dell'articolo:

" ...I nemici della Fede, almeno quelli che hanno l’onestà di dichiararsi tali – quasi quasi arriverò a considerare persone serie quelli della “Uaar” – non devono nemmeno far più la fatica di sparare contro quei pochi che ancora sono dotati di attributi e che ricordano e difendono la Tradizione. Non devono fare questa fatica perché sanno che nella nuova chiesa, che più che postconciliare mi viene da chiamare post-Basaglia, ci sarà sempre qualche prelato, qualche zelante religioso o quale affermato giornalista “cattolico” che si scandalizzerà tremendamente vedendo (forse) lesi i diritti degli islamici – che dove possono agire liberamente fanno allegramente a pezzi tanti cristiani – o che tremerà se il sacro “dialogo” rischi di venire interrotto da qualche intemperante bigotto che voglia ricordare le nostre radici cristiane, che voglia addirittura esibirne con orgoglio i simboli, e tra questi il più prezioso, il Crocifisso". 

[...] come si fa ad essere dialoganti e concilianti in questa folle atmosfera di autolesionismo, tra cattolici (o presunti tali) che sembrano avviati festosamente verso la Religione Unica Mondiale, in questo clima di follia in cui un Enzo Bianchi (per dirne uno tra i tanti squinternati) viene spacciato per profeta, ma i Francescani dell’Immacolata vengono tritati in una incomprensibile (o fin troppo comprensibile…) persecuzione? 

[...] Cosa dite? Che di recente pare, sottolineo pare, che in “alto loco” ci sia stato chi in un “incontro interreligioso” si è preoccupato di nascondere il Crocifisso sotto qualche piega della veste, per non dare fastidio a nessuno? Sì, ne ho sentito parlare anch’io, ma non ricordo di preciso chi abbia fatto un gesto così inaccettabile…
Mi viene in mente un giovanissimo martire della Fede: Rolando Rivi. Gli sarebbe bastato togliere la veste per aver salva la vita. Magari avrebbe potuto anche “aprire un dialogo” con i suoi persecutori. No, lui preferì morire. Per testimoniare Cristo.
Sono davvero cambiati i tempi, o meglio, sono cambiati gli uomini. Vergognosamente in peggio. Mentre mi accingevo a meditare, condividendo, su questo inverecondo squilibrio indice di profonda crisi, mi arriva il seguente messaggio di un lettore, su cui ci soffermiamo in una lettura parallela.


Chiesa parrocchiale della Trasfigurazione - Breganzona (quartiere di Lugano) - Svizzera. Stamattina scopro questo enorme tabellone, ma probabilmente era già lì da qualche tempo. A fianco della suadente dicitura LA FEDE CHE UNISCE, si nota un simbolo blasfemo, che accomuna in ordine orario
ebraismo
yin yang
cristianesimo
islam
A questo punto si può affermare con un gioco di parole che la chiesa della Trasfigurazione è diventata la sfigurazione della Chiesa (anche se lo è sempre stata a causa della sua assurda architettura ed il suo arredo liturgico orripilante). L'unica religione mondiale si sta facendo strada a passi di gigante! Questo famigerato tabellone non è certo made in Switzerland. Deve essere un prodotto di importazione. Voi ne avete visti di simili dalle vostre parti?

Al termine di pagina 5 del bollettino parrocchiale di quest'anno [qui], dopo un lunghissimo suadente discorso, il parroco propone il medesimo logo che ieri ho fotografato sulla chiesa. A pagina 14 del bollettino parrocchiale n°3 del 2013 ho trovato cosa era stato organizzato: si trattava di un programma pastorale non della sola parrocchia, ma della zona pastorale, che raggruppa alcune parrocchie vicine tra loro.
Un caro saluto. Sia lodato Gesù Cristo!

Cliccare -qui- per ingrandire

Dunque c'è anche chi non toglie il crocifisso, ma snatura il simbolo della Croce e gli affianca altri simboli religiosi. Non avrebbe potuto affiancare infatti mettendoli sullo stesso piano, simboli così diversi, se non avesse già perduto il contato profondo e autentico con la realtà sacra e Unica significata dalla Croce di Cristo che - se è vero che è un simbolo universale ricorrente nei tempi e nelle culture - in Cristo è diventata l'Albero della Salvezza. E non può essere accostata e confusa con la simbologia precedente o successiva, che è interessante conoscere come dato culturale ma usata come vediamo nell'immagine a lato non fa altro che sviare dal cuore della nostra Fede. Tra l'altro, la Croce senza il Crocifisso non ha senso.

Nel frattempo il nuovissimo califfo sta annunciando al mondo che entro 5 anni conquisterà Roma [qui], quella Caput Mundi, dove recentemente a fianco del papa in Vaticano, il giorno di Pentecoste [ne abbiamo parlato qui], un musulmano ha pregato il suo dio per la vittoria sugli infedeli (che saremmo noi)! Ma nessuno sembra essersi preoccupato e neppure offeso. Dal sito del Vaticano si sono limitati a togliere i testi riferiti all'evento già pubblicati, senza commenti. E gli atei e i tiepidi cattolici continuano le loro battaglie per il multiculturalismo, attenti al senosioffendono (gli altri)! Ed è ciò che succede ogni giorno nella scuola, non solo quando si insegna religione, ma anche la storia. Ma il peggio è che succede anche nella Chiesa, a partire dai vertici, nelle parrocchie e in quanti ormai rischiano di diventare "diversamente credenti".










Chiesa e Postconcilio



Nessun commento:

Posta un commento