domenica 22 dicembre 2013

Papa Francesco all’Angelus: San Giuseppe è l’esempio da seguire per evitare il rancore

Papa Francesco a Rio de Janeiro




Redazione di Tempi

Papa Francesco, all’Angelus della quarta domenica di Avvento, ha commentato le virtù di san Giuseppe, capace di non provare rancore di fronte al fatto che Maria fosse incinta di Gesù e poi di accettare la Rivelazione e la missione che Dio gli ha riservato. «Questa sua libertà di rinunciare a ciò che è suo, al possesso sulla propria esistenza, e questa sua piena disponibilità interiore alla volontà di Dio, ci interpellano e ci mostrano la via», ha detto il Papa.

IL DRAMMA DI GIUSEPPE.

 Quando Giuseppe viene a conoscenza che Maria è incinta, «ne rimane sconcertato», ha notato il Papa. «Il Vangelo non spiega quali fossero i suoi pensieri, ma ci dice l’essenziale». Giuseppe, ha proseguito il Papa «cerca di fare la volontà di Dio ed è pronto alla rinuncia più radicale», a Maria. Intende rinunciarvi senza «far valere i propri diritti», quali erano allora in Israele, infatti, ha ricordato il Papa citando il Vangelo «poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto». «Questa breve frase riassume un vero e proprio dramma interiore, se pensiamo all’amore che Giuseppe aveva per Maria». Ma, nonostante il dolore, «anche in una tale circostanza, Giuseppe intende fare la volontà di Dio». Il Papa ha chiesto di meditare su queste parole, «per capire quale sia stata la prova che Giuseppe ha dovuto sostenere nei giorni che hanno preceduto la nascita di Gesù». «Una prova», ha osservato, simile a quella del sacrificio di Abramo, «quando Dio gli chiese il figlio Isacco (cfr Gen 22): rinunciare alla cosa più preziosa, alla persona più amata». Tuttavia, ha proseguito il Pontefice, «come nel caso di Abramo, il Signore interviene: ha trovato la fede che cercava e apre una via diversa, una via di amore e di felicità: “Giuseppe – gli dice – non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo” (Mt 1,20)».

ACCETTARE IL DISEGNO DI DIO.

 «Questo Vangelo ci mostra tutta la grandezza d’animo di san Giuseppe», ha commentato Papa Francesco. Giuseppe «era un uomo che dava sempre ascolto alla voce di Dio, profondamente sensibile al suo segreto volere, un uomo attento ai messaggi che gli giungevano dal profondo del cuore e dall’alto», ha affermato il Papa. Quando Dio gli diede «una missione più grande», Giuseppe non si è «ostinato a perseguire il suo progetto di vita, non ha permesso che il rancore gli avvelenasse l’animo, ma è stato pronto a mettersi a disposizione della novità che, in modo sconcertante, gli veniva presentata».   Per questo,  egli è l’esempio a cui guardare, ha detto il Papa, per evitare di essere avvelenati dall’odio, dall’antipatia e dal rancore. «Accettandosi secondo il disegno del Signore», ha continuato il Papa, «Giuseppe è diventato ancora più libero e grande, pienamente se stesso, al di là di sé».

«Ci disponiamo allora a celebrare il Natale contemplando Maria e Giuseppe – ha concluso il Papa – Maria, la donna piena di grazia che ha avuto il coraggio di affidarsi totalmente alla Parola di Dio; Giuseppe, l’uomo fedele e giusto che ha preferito credere al Signore invece di ascoltare le voci del dubbio e dell’orgoglio umano. Con loro, camminiamo insieme verso Betlemme».

«FAMIGLIA E CASA VANNO INSIEME».

Nei saluti finali, Francesco ha commentato un cartello nella piazza, “I poveri non possono aspettare”. «Gesù è nato in una stalla, non è nato in una casa – ha detto il Papa – Dopo è dovuto fuggire, andare in Egitto per salvare la vita. Alla fine, è tornato a casa sua, a Nazareth». «Famiglia e casa vanno insieme», ha osservato il Papa, ricordando quelle famiglie che una casa non ce l’hanno. Perciò il Pontefice ha invitato tutti, «in questi giorni di Natale, – persone, entità sociali, autorità – a fare tutto il possibile perché ogni famiglia possa avere una casa».  Francesco si è poi rivolto anche a una delegazione di Forconi, presente in Piazza San Pietro, chiedendo a «quanti dall’Italia si sono radunati oggi per manifestare il loro impegno sociale», di dare «un contributo costruttivo, respingendo le tentazioni dello scontro e della violenza, e seguendo sempre la via del dialogo, difendendo i diritti».




 Tempi.it    dicembre 22, 2013

Nessun commento:

Posta un commento