sabato 28 dicembre 2013

Bach fa ritorno in chiesa. A Firenze la vigilia dell’Epifania

                               
bach
 



di Sandro Magister

Alle 10.30 del prossimo 5 gennaio, seconda domenica dopo Natale, l’arcivescovo di Firenze Giuseppe Betori celebrerà nella basilica di San Lorenzo una messa in canto.

In canto nel senso vero della parola. Le antifone e il Credo saranno cantati in gregoriano dalla cappella musicale della cattedrale di Firenze, diretta dal Maestro Michele Manganelli. Mentre il Kyrie, il Gloria, il Sanctus e l’Agnus Dei saranno quelli della Messa in si minore BWV 232 di Johann Sebastian Bach.

E sarà proprio questa la grande novità musicale della celebrazione: l’esecuzione del capolavoro di Bach nel suo contesto originale, per il quale era stato ideato e scritto, non una sala da concerto ma la liturgia eucaristica di rito cattolico romano. Bach era protestante, ma compose quest’opera per la liturgia cattolica. Non a caso suo figlio Carl Philipp Emanuel la titolò “Die grosse Katholische Messe” nel catalogo postumo del 1790 delle opere paterne.

A eseguire la Messa di Bach, sotto la direzione di Mario Ruffini, saranno i concertisti e il coro del Maggio Musicale Fiorentino, preparato da Lorenzo Fratini, con l’apporto di quattro giovani solisti, il soprano Giulia Peri, il mezzosoprano Anastasia Boldyreva, il tenore Alfonso Zambuto e il basso Gabriele Spina. La disposizione nella chiesa dei cantori e dell’orchestra come anche alcuni adattamenti musicali faranno in modo di fondere il più armoniosamente possibile la musica con la liturgia, rimuovendo ogni elemento di spettacolarità.

Ma non è tutto. La messa del 5 gennaio in San Lorenzo si distinguerà anche per la presenza, tra i fedeli, di un folto gruppo di detenuti della Casa Circondariale di Sollicciano.

In questo carcere l’associazione La Pasqua di Bach, promotrice dell’evento, svolge da diverso tempo un’intensa attività di educazione alla musica, con concerti, film, cori, corsi musicali, ascolti guidati, costruzione di strumenti, coinvolgendo non solo i detenuti ma anche i figli delle guardie carcerarie.
Sarà un detenuto di Sollicciano a proclamare nella messa del 5 gennaio la seconda lettura, tratta dalla lettera di Paolo agli Efesini, mentre la prima lettura sarà letta da Sergio Givone, che è parrocchiano della basilica di San Lorenzo.

Altre notizie sono nel sito dell’associazione La Pasqua di Bach.




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