sabato 1 giugno 2013

La prima volta di Papa Francesco in periferia



Confessa, dà la prima comunione, fa il catechismo ai bambini… Le cinque novità della prima domenica trascorsa dal papa in una parrocchia di Roma 







di Sandro Magister

ROMA, 31 maggio 2013 – La visita di papa Francesco, nella domenica della Trinità, alla parrocchia dei santi Elisabetta e Zaccaria, all'estremo nord della città, la prima di una serie di sue visite alle parrocchie romane, si è subito distinta per alcuni caratteri originali.

Il papa è arrivato di prima mattina, in anticipo sull'orario annunciato, e per prima cosa ha voluto incontrare ad uno ad uno i bambini battezzati nell'ultimo anno, una cinquantina, con i loro genitori.

Sul battesimo dei bambini Jorge Mario Bergoglio è sensibilissimo. Il giorno precedente, nell'omelia mattutina a Santa Marta, aveva citato l'esempio di una ragazza madre che aveva chiesto il battesimo per il proprio bambino e se l'era visto rifiutare. "Il bambino non ha nessuna colpa per lo stato di matrimonio dei suoi genitori" – è la sua tesi fin da quando era vescovo in Argentina – ed anzi il battesimo "spesso diventa per i genitori un nuovo inizio". Guai a frapporre una "dogana pastorale" a questa porta d'ingresso nella vita cristiana: "Siamo tante volte controllori della fede, invece di diventare facilitatori della fede della gente".

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Una seconda novità della visita si è avuta poco dopo. Il papa è entrato in sacristia, ha chiuso la porta e prima di celebrare la messa ha confessato, uno a uno, otto parrocchiani scelti a caso. Avrebbero dovuto essere cinque, ma tre se ne sono aggiunti non previsti. Ha scritto il cronista de "L'Osservatore Romano": "Quando quella porta si apriva ne usciva un volto raggiante, il più delle volte rigato dalle lacrime".

Prima di lui, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI avevano confessato in San Pietro durante la Settimana Santa. Papa Joseph Ratzinger aveva confessato anche alla Giornata Mondiale della Gioventù di Madrid, nel 2011.

Francesco ha voluto invece confessare in parrocchia, subito prima della messa. Ha dato il buon esempio a parroci e fedeli. Ha voluto rendere visibile il nesso tra la confessione e la comunione, che va fatta solo quando si è "in grazia di Dio".

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Una terza novità, ma questa meno inaspettata, è avvenuta all'omelia. Il papa ha messo da parte i fogli con il testo predisposto e l'ha totalmente improvvisata, intessendo con i bambini presenti nelle prime file un dialogo a domanda e risposta, con lo stile del catechismo classico, sul tema della festa del giorno, la Trinità.

Il testo della sua omelia, trascritto letteralmente, è nel sito del Vaticano ed è riportato integralmente più sotto. Ma la semplice lettura non basta per renderlo comprensibile. Occorre soprattutto vedere e ascoltare come Francesco ha dialogato con i suoi piccoli ascoltatori e con i fedeli che gremivano lo spazio antistante la chiesa. E questo è possibile grazie alla registrazione video che il centro televisivo vaticano consente di rivedere in internet.

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Quarto. La comunione. Papa Bergoglio di solito non la dà a nessuno. Non vuole – e l'ha detto – che si presentino davanti a lui, per riceverla, delle persone in cerca di pubblicità, o peggio, su posizioni pubbliche contrarie alla dottrina e alla morale della Chiesa. Non vuole, cioè, che avvenga col papa ciò che ad esempio era capitato poche ore prima, sabato 25 maggio a Genova, durante i funerali di don Andrea Gallo, quando si presentò a ricevere la comunione dalle mani del cardinale Angelo Bagnasco il celebre trans Vladimir Luxuria, e la foto finì sui giornali.

Ma questa volta Francesco la comunione l'ha data. Ai sedici bambini e bambine che da lui l'hanno ricevuta per la prima volta e alle decine di altri bambini che avevano fatto la prima comunione in parrocchia nei mesi precedenti. L'ha data soltanto a loro, che erano l'emblema del cuore puro con cui ci si deve accostare al sacramento. L'hanno ricevuta in piedi, non in ginocchio come con Benedetto XVI. In ogni caso Francesco ha chiaramente voluto dare rilievo alla santità di questo momento culminante dell'iniziazione cristiana.

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Quinto. Al termine della messa i sedici bambini che poco prima avevano ricevuto la prima comunione si sono stretti attorno al papa (vedi foto) e gli hanno cantato la benedizione di san Francesco d'Assisi. E lui, papa Francesco, ha ascoltato il canto dei bambini col capo chino e le mani giunte, accogliendo la benedizione con devozione profonda, così come aveva fatto la sera stessa della sua elezione, sulla loggia della basilica di San Pietro, quando chiese e accolse la benedizione impetrata dal popolo. Nell'uno e nell'altro caso chiudendo con un: "Vi ringrazio per questo".

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Al termine di questa mattinata trascorsa "in periferia", Francesco è ritornato in Vaticano, dove era atteso per l'Angelus di mezzogiorno, con una piazza San Pietro gremita.

Ma è probabile che le sue future visite in altre parrocchie romane dureranno più a lungo e regaleranno altre novità.





http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1350527

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