venerdì 22 marzo 2013

DAL DIARIO DI UN PAPA POVERO





Dal diario del ritiro spirituale in Vaticano - 29 novembre/5 dicembre 1959

"Mio primo impegno: regolare il testamento in preparazione alla morte forse vicina e di cui tengo familiare il pensiero. Prenderò cura a determinare tutto bene: testamento di un Papa povero e semplice, anche per iscritto. Non mi restano che alcune particolarità da scrivere, già assicurate del resto nella sostanza. (...).
Da quando il Signore mi ha voluto, miserabile qual sono, a questo grande servizio, non mi sento più come appartenente a qualcosa di particolare nella vita: famiglia, patria terrena, nazione orientazioni particolari in materia di studi, di progetti, anche se buoni. Ora più che mai non mi riconosco che indegno ed umile "servus Dei et servus servorum Dei". Tutto il mondo è la mia famiglia. Questo senso di appartenenza universale deve dare tono e vivacità alla mia mente, al mio cuore, alle mie azioni."


Dal testamento spirituale del Beato Giovanni XXIII (prima redazione del Cardinal Roncalli 1957 - approvata poi nel 1959 dopo esser salito al soglio di Pietro):

"Nato povero, ma da onorata ed umile gente, sono particolarmente lieto di morire povero, avendo distribuito secondo le varie esigenze e circostanze della mia vita semplice e modesta, a servizio dei poveri e della santa Chiesa che mi ha nutrito, quanto mi venne fra mano - in misura assai limitata del resto - durante gli anni del mio sacerdozio e del mio episcopato. Apparenze di agiatezza velarono talora, anzi sovente, nascoste spine di affliggente povertà e mi impedirono di dare sempre con la larghezza che avrei voluto. Ringrazio Iddio di questa grazia della povertà di cui feci voto nella mia giovinezza, povertà di spirito, come Prete del Sacro Cuore e povertà reale; e che mi sorresse a non chiedere mai nulla, né posti, né danari, né favori, mai, né per me, né per i miei parenti o amici."


Lettera al fratello Severo capo-famiglia - Vaticano, 3 dicembre 1961

"So bene che voi avrete a subire qualche mortificazione da parte di chi vuol ragionare senza buon giudizio. Avere un Papa in famiglia, a cui si volgono gli sguardi rispettosi di tutto il mondo, e vivere - i suoi parenti - così modestamente, lasciandoli nelle loro condizioni sociali! Intanto, molti sanno che il Papa, figlio di umile ma onorata gente, non dimentica nessuno, ha e dimostra cuore buono per tutti i suoi prossimi parenti; e che del resto la sua condizione è quella di quasi tutti i suoi recenti antecessori; e che l'onore di un Papa non è di far arricchire i suoi parenti, ma solo di assisterli con carità, secondo i loro bisogni e le condizioni di ciascuno. Questo è e sarà uno dei titoli di onore più belli e più apprezzati di papa Giovanni, e della sua famiglia Roncalli. Alla mia morte non mi mancherà l'elogio che fece tanto onore alla santità di Pio X: nato povero e morto povero. "

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