domenica 3 marzo 2013

Caffarra, Benedetto XVI, tenebre e Chiesa












Il cardinale Carlo Caffarra celebra una messa "pro eligendo Pontifice" a Bologna e ricorda Benedetto XVI con grande affetto.


di Marco Tosatti


Benedetto XVI ha visto lo scontro fra la luce e le tenebre: ''dentro la Chiesa e nel mondo. E ha chiamato le tenebre col loro nome. Nella Chiesa: l'immoralità e l'ambizione dei chierici; nel mondo: il rifiuto di Dio''.

L'arcivescovo di Bologna Carlo Caffarra è uno dei cardinali che fra qualche giorno sarà entrerà in Conclave per la scelta del successore di papa Ratzinger. A due giorni dalla fine del papato di Ratzinger ha celebrato una messa "pro eligendo pontifice", al santuario della Madonna di San Luca, proprio sopra la città, uno dei luoghi a cui la comunità cattolica bolognese si sente più vicina.

''Cristo - ha detto Caffarra nell'omelia - già conosce colui che pascerà il suo popolo, lo ha già scelto. Noi stiamo celebrando questa Eucarestia con Maria, perché ognuno di noi cardinali sia pura trasparenza alla luce dello Spirito, sia pura obbedienza alla sua mozione, sia liberato da ogni torbido motivo nell'indicare il nome dell'eletto''.

L'arcivescovo bolognese ha però, soprattutto, rivolto parole devote e affettuose nei confronti del papa emerito, a cui era ed è molto vicino spiritualmente e teologicamente. ''Il nostro cuore - ha detto Caffarra - ardeva quando lui parlava del mistero di Gesù e della Chiesa: per la profondità, la semplice umanità delle sue parole. La luce semplicemente illumina, basta non chiudere gli occhi. Ed i semplici lo hanno capito e vissuto. Ma la nostra gratitudine al Signore non sarebbe sincera se non ci impegnassimo a fare nostro, sempre più profondamente, il magistero di Benedetto XVI''.

Un magistero, secondo Caffarra, che si è esplicato anche nel gesto di lasciare il papato. ''Benedetto XVI - ha detto - ha continuamente reso testimonianza alla luce di una presenza: la presenza di Cristo, Signore risorto, nella sua Chiesa. Tutto il magistero di Benedetto XVI, tutta la sua vita, sin dentro al suo ultimo gesto radicale, ha splendidamente mostrato che la Chiesa è la Chiesa del Signore Gesù e che è lo spirito del Signore Risorto, vivo ed operante, che la guida''.

''Ora - ha concluso, parlando ancora della scelta di Joseph Ratzinger di continuare la sua vita raccolto in preghiera - il santo padre Benedetto XVI si è chiuso nel silenzio, si è nascosto al mondo. Noi sentiamo, in una fede più pura, che in questo scendere nel silenzio, diventa ancor più radice che nutre l'albero''.


La Stampa

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