mercoledì 29 agosto 2012

Con l’amore non si scende a compromessi



All’udienza generale il Papa parla del martirio di san Giovanni Battista


«Non si può scendere a compromessi con l’amore a Cristo, alla sua Parola, alla Verità»: è questo, secondo il Papa, l’insegnamento che viene dalla testimonianza di san Giovanni Battista, il quale affrontò il martirio mantenendo «la sua
Masaccio, «Martirio di san Giovanni Battista» (1426, Musei statali, Berlino)fedeltà ai comandamenti di Dio, senza cedere o indietreggiare». Benedetto XVI ne ha parlato all’udienza generale di mercoledì 29 agosto, nella piazza della Libertà di Castel Gandolfo, dove erano riuniti migliaia di fedeli giunti da diversi Paesi del mondo. A loro il Papa ha riproposto la figura del precursore come «uomo di preghiera» e come luminosa «guida» nel rapporto con Dio. La sua vicenda terrena, ha sottolineato, mostra che «la vita cristiana esige il “martirio” della fedeltà quotidiana al Vangelo, il coraggio cioè di lasciare che Cristo cresca in noi e sia Cristo a orientare il nostro pensiero e le nostre azioni». Questo può avvenire solo a partire da un solido legame con Dio. «La preghiera — ha spiegato Benedetto xvi — non è tempo perso, non è rubare spazio alle attività, anche a quelle apostoliche, ma è esattamente il contrario: solo se siamo capaci di avere una vita di preghiera fedele, costante fiduciosa, sarà Dio stesso a darci capacità e forza per vivere in modo felice e sereno».
Al termine dell’udienza il Papa ha salutato un gruppo di duemilaseicento ministranti giunti dalla Francia.


L'Osservatore Romano   30 agosto 2012

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