martedì 10 gennaio 2012

UN’INIZIATIVA CONCRETA A FAVORE DELLA VITA





Segnaliamo il blog ufficiale del costituendo comitato per l'abrogazione della legge 194: no194.org




manifesto

REFERENDUM ABROGATIVO DELLA L. 194 IN MATERIA DI ABORTO



La presente iniziativa non è finalizzata alla semplice denuncia del fenomeno dell’aborto o alla mera critica culturale alla l. 194/1978 che lo disciplina nel nostro ordinamento , ma è diretta all’abrogazione di tale legge per via referendaria , in coerenza con la piena consapevolezza che la vita di ciascuno di noi è stata resa possibile dalla ricorrenza di due condizioni : il concepimento e l’assenza di eventi letali durante la gravidanza , tra i quali la sua interruzione volontaria è quello casisticamente di gran lunga più ricorrente .

Una via , quella referendaria , obbligatoria ( alla luce della totale indifferenza della nostra classe parlamentare , che in oltre un trentennio dall’entrata in vigore della 194 si è astenuta da una sua semplice revisione in senso restrittivo ) e perfettamente percorribile , considerato l’abbondante decorso del quinquennio previsto dalla normativa vigente dal primo referendum del 1981 , svoltosi in un clima politico-culturale ben diverso da quello attuale .

Piuttosto , alla luce del pericolo di una ( peraltro infondata ) censura da parte della Consulta , i quesiti referendari avranno essenzialmente come oggetto le norme più significative della legge , che si aggiungeranno così al quesito sull’abrogazione totale della legge .

Tra le disposizioni più controverse ed impopolari della 194 , in particolare ed anzitutto , debbono annoverarsi l’art. 4 ( che riconosce il diritto di interruzione volontaria della gravidanza anche per mere ragioni economiche , morali e sociali nei primi 90 giorni ) e l’art. 5 ( che attribuisce alla donna, anche se coniugata, il diritto di assumere la decisione abortiva senza coinvolgere il potenziale padre , che può così legalmente rimanere del tutto ignaro dell’evento ) .

L’iniziativa è solo finalizzata all’abrogazione della legge ( dall’entrata in vigore della quale si sono registrati oltre 5 milioni di aborti , secondo i dati ufficiali del Ministero della Salute ) e rigetta ogni ipotesi di trattativa , che sarebbe inconcepibilmente effettuata sulla pelle del nostro prossimo .

Di conseguenza , possibili effetti legislativi dell’operazione in oggetto restrittivi sulla portata della 194 ( ed intermedi rispetto all’obiettivo indicato ) , sarebbero frutto di una ( tra l’altro ad oggi del tutto improbabile ) azione parlamentare totalmente unilaterale e non concordata con i promotori del referendum .





NUOVO REFERENDUM ABROGATIVO DELLA L. 194 IN MATERIA DI ABORTO : COME E’ CAMBIATO L’ANTIABORTISMO ITALIANO NEL 2011






di Pietro Guerini – Portavoce nazionale no194


Fine anno , tempo di auguri e di bilanci .

Premesso che il mio dizionario , alla voce “ antiabortista “ recita : “ Colui che è contrario alla legalizzazione dell’aborto “ e che , quindi , solo il nostro movimento ( con i suoi iscritti presenti e futuri ) può dichiararsi tale , in quanto si muove coerentemente a tale contrarietà , accettiamo per una volta la ben più generosa accezione giornalistica del termine .

Accezione secondo cui l’antiabortista è colui che stigmatizza esplicitamente la pratica abortiva .

Orbene , partendo da tale presupposto , il quadro attuale dell’antiabortismo italiano , per analizzare fedelmente il quale ricorrerò a frasi riportate testualmente , è chiaro .



1 ) DIFENSORI DELLA 194

Tale posizione è espressa da Giuliano Ferrara , Direttore de Il Foglio .

La stigmatizzazione dell’interruzione volontaria di gravidanza è assolutamente esplicita .

Si legge , infatti , su Il Foglio del 20-10-2011 : “ L’aborto è un omicidio , il massimo omicidio possibile perché preclusivo di tutto il futuro della persona “ .

Ma s’aggiunge di seguito : “ Nello scontro fra assoluti etici che questo comporta , non è possibile riparare ad un peccato morale , tra i più antichi e sofferti del mondo , con punizioni e ipotesi di reato penale a carico delle donne che abortiscono e di chi collabora al fatto abortivo “ .

Al minuto 3 e quaranta secondi del suo intervento alla puntata della serata precedente , quindi del 19-10-2011 , di Qui Radio Londra , Ferrara ha dichiarato . “ Non credo che si possa curare l’aborto con il diritto penale , perché lo si rende clandestino come è sempre successo e questo peggiora le cose “ .

Ho un particolare rispetto per il noto giornalista , che stimo per il coraggio e l’onestà intellettuale delle sue prese di posizione , in quanto la prima parte del suo assunto è frutto di un cammino culturale progressivo , compiuto da un ateo , tale ancor oggi .

Non ho condiviso la sua battaglia con la lista “ Aborto no grazie “ alle elezioni politiche del 2008 , in quanto , anzitutto , in quella sede dovevamo scegliere un governo e , in secondo luogo , una competizione di quel tipo non la si può affrontare con una lista nata da soli due mesi , tanto più con uno sbarramento al 4% su base nazionale alla Camera , ma ho apprezzato , oltre al suo coraggio , la portata culturale dell’iniziativa .

Non condivido , ovviamente , la parte finale del suo pensiero , per ragioni che ho già esposto oralmente più volte , ma che intendo trattare in dettaglio prossimamente .

La battaglia di Ferrara , quindi , è puramente culturale , la 194 non va toccata perché va bene così .



2 ) CRITICI VERSO LA 194 , MA RELATIVISTI

Questa tesi è sostenuta da coloro secondo i quali l’importanza della legge , per quanto quest’ultima sia deprecabile , è del tutto relativa , poiché centrale è un mutamento culturale .

La 194 , inoltre , non deve essere attaccata perché del tutto inattaccabile , in un referendum i favorevoli all’abrogazione sarebbero pochissimi .

Come si può notare la centralità / esclusività , dell’elemento culturale è comune alla posizione precedente , ancorché la valutazione del contenuto della legge sia diversa , il cui tentativo di abrogazione costituirebbe comunque un’operazione velleitaria .

Non a caso questa linea è espressa , ad esempio , dal Prof. Agnoli , candidato nella lista di Ferrara alle ultime elezioni politiche .

Cito testualmente un articolo dello stesso che mi è stato inoltrato in questi giorni , pubblicato sul web nel corrente mese : “ L’esempio è sempre quello della Croazia : con la legge abortista comunista , invariata da anni , e con una martellante campagna di educazione e di propaganda pro life sulla vita del nascituro , sulla sua dignità , sul senso del matrimonio etc . gli aborti sono diventati pochissimi . Senza toccare la legge , che un giorno , si spera , verrà abolita del tutto . Oggi un movimento pro life ha questo grande compito : non è oggi in grado di abrogare la 194 , per esempio , con un referendum “ .

Nello stesso articolo si esprime una valutazione fortemente negativa delle tendenze culturali presenti nel paese .

Tornerò anche su questa posizione , anticipo solo che , sostenendo nel contempo la centralità dell’orientamento culturale dell’opinione pubblica e una visione pessimistica circa la tendenza “ pro life “ della stessa , si conclude fatalmente con un atteggiamento di rassegnazione generale , circa la diffusione della pratica abortiva e l’inattaccabilità della legge che la disciplina .

In concreto , non vi sono soverchie differenze tra sostenere che una legge non deve essere abrogata o che potrebbe essere abrogabile solo in astratto , dopo una campagna culturale apocalittica , tale da rovesciare di 360° la coscienza collettiva di un paese di 60 milioni di abitanti .



3 ) SCONFITTI E RASSEGNATI

La rassegnazione caratterizza anche questa posizione , meno moderata delle precedente e tipica del Movimento per la Vita , a cui lo stesso Agnoli è significativamente iscritto .

Questa organizzazione , infatti , nella centralità della legge ha creduto , tanto da poter vantare la promozione del primo referendum a ciò finalizzato , svoltosi trent’anni fa , sia pur con esito negativo .

E forse ci crede pure oggi , solo che questa via viene considerata assolutamente impraticabile , come ribadito dal Vicepresidente Dott. Giuseppe Anzani solo il mese scorso , il 4 novembre , a Firenze al XXXI convegno nazionale dei CAV ( così sottolinea il quotidiano Avvenire a pag. 14 del suo numero del giorno successivo ) .

Lo stesso fondatore ed ininterrotto leader del MPV , On. Carlo Casini , ha così espresso la sua posizione , ormai costante da trent’anni , ad esempio in occasione dello stesso evento , svoltosi però a Roma dal 23 al 25 novembre 2007: “ Non cambiamo il nostro giudizio integralmente negativo sulla 194 , ma nonostante questo e nel prioritario interesse di offrire una maggior tutela del diritto alla vita di tutti gli italiani , nati o non nati , siamo disposti a lavorare insieme alle forze politiche ed alle istituzioni per individuare alcuni aspetti che rendano questa legge meno ingiusta e disumana “ .

Nulla a che vedere , quindi , con la sua abrogazione .

Tale intervento è stato pubblicato il 12-12-2007 e nella pagina successiva della medesima rivista fu riportata un’intervista all’On. Savino Pezzotta dal titolo “ Pezzotta . Il tema della vita è entrato nell’agenda “ .

Sono trascorsi 4 anni , non si è aperto neppure il più includente e furbescamente fumoso dei dibattiti tra i politici sull’argomento , in vista anche solo di una semplice , ipotetica , minima revisione della legge .

La rassegnazione si traduce anche nella diversificazione del proprio impegno in battaglie simboliche e purtroppo del tutto inutili , come quella generica per i diritti del concepito , totalmente ininfluente sul contrario diritto di interrompere volontariamente la gravidanza , per giunta combattuta in un ambito ultralaicizzato come quello europeo , “ ad abundantiam “ presso organismi giuridicamente incompetenti a decidere sulla legalizzazione dell’aborto .



4 ) ABROGAZIONISTI TEORICI

E’ una categoria in estinzione , poiché la nostra associazione sta raccogliendo tutto l’abrogazionismo nazionale , peraltro sino a due anni fa quasi inesistente e limitato a gruppi tanto piccoli quanto valorosi , indirizzandolo verso un’iniziativa concreta .

Rimane qualche caso isolato , per lo più formale .

Mi è stato riferito che a novembre , su sollecito dei presenti , l’assemblea di Verità e Vita ha deliberato con due soli astenuti l’appoggio alla nostra operazione .

Ero già stato gentilmente invitato all’assemblea precedente il 15-1-2011 a Bologna , nel corso della quale ebbi modo di apprezzare la preparazione degli intervenuti , che si occuparono per lo più del tema del fine vita , tanto che il mio intervento fu probabilmente l’unico avente come oggetto l’argomento dell’aborto .

Chiesi , invano , già nei giorni successivi per iscritto ai responsabili di avere sulla home page del sito di questa associazione un semplice invito ad aderire alla nostra iniziativa tramite il nostro sito www.no194.org .

Ho rinnovato , sempre via mail , questa richiesta il 28-11-2011 , dopo esser stato informato di quanto sopra , senza ricevere risposta .

Col tempo penso che le distanze dovrebbero annullarsi , in linea con la deliberazione assunta dall’assemblea .



5 ) ABROGAZIONISTI PRATICI

E’ la nostra posizione .

Se un fenomeno è aberrante , la legge che lo legalizza ( una legge può anche vietare ) va abrogata , anche per la sua profonda , impareggiabile portata culturale , in considerazione della ovvia tendenza dell’opinione pubblica a considerare giusto ( o comunque non grave ) ciò che è lecito .

La sua abrogazione presuppone necessariamente un orientamento favorevole ( quindi culturalmente favorevole ) da parte dell’opinione pubblica , ma tale orientamento non può essere frutto di un indottrinamento di massa ( impossibile in democrazia ) o di un’attività informativo-editoriale (fisiologicamente circoscritta a ristretti gruppi di soggetti interessati alla materia sottesa, di regola già schierati) , ma può maturare solo da un vasto dibattito , che non può che nascere da un’iniziativa che punta ai diritti dei singoli , quindi di interesse pubblico .

Se raccogli le firme per promuovere un referendum finalizzato ad abrogare una legge che riconosce un diritto al cittadino , non puoi essere censurato .

A seguito del dibattito conseguente , ciascuno maturerebbe la propria convinzione .

L’esito non è scontato , per l’alta percentuale di soggetti che non hanno alcuna effettiva posizione in materia , e , anche se lo fosse , meglio combattere e perdere che sconfiggersi da soli non combattendo , magari in attesa che cada la manna dal cielo .

Anche perché , nel nostro caso , la sconfitta dura in modo permanente da oltre trent’anni .

Tornando al nostro titolo : cosa è cambiato nel 2011 nell’antiabortismo italiano ?

Forse vi è una sola novità : che il 12-1-2011 avevamo 183 iscritti , oggi possiamo vantarne 5 000 .

Siamo la prima forza “ pro life “ nazionale ( stravolgendo radicalmente il quadro precedente ) e abbiamo un obiettivo concreto .

Dopo decenni di calma piatta , è cominciata una nuova stagione , i nostri avversari se ne stanno accorgendo .

Affinché possano accorgersene maggiormente , abbiamo bisogno del Vostro aiuto , quindi delle Vostre adesioni e della Vostra dichiarata disponibilità ad operare come volontari nella futura raccolta ufficiale delle firme , il cui inizio è anche condizionato , per legge , dalla data di svolgimento delle elezioni politiche .

Comunicatemi il Vostro intendimento in tal senso tramite il citato sito www.no194.org .

Buone feste e grazie .


www.no194.org

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