domenica 20 novembre 2011

Il rito Latino nella sua forma extraordinaria vede il ripristino del servizio all Altare e quindi degli "ordini minori"

Il Blog Rorate Caeli un paio di settimane fa ha riportato la notizia che alcuni seminaristi della Fraternità Sacerdotale San Pietro (FSSP) avevano ricevuto gli ordini minori di Esorcista e Accolito da Sua Eccellenza l'Arcivescovo Pendergrast di Ottawa. Ora altri cinque seminaristi sono stati ordinati Portiere e Lettore.

Gli ordini minori sono di origine molto antica nella Chiesa. Ci sono quattro ordini minori e tre ordini principali, l'ultimo dei quali è il sacerdozio. Così, gli ordini minori segnano passi importanti nella formazione verso il sacerdozio. Ogni ordine minore porta con sé alcune funzioni ad esso proprie che consentono al chierico di partecipare più da vicino nella sacra liturgia.

Oggi, con la Universae Ecclesiae:
31. Soltanto negli Istituti di Vita Consacrata e nelle Società di Vita Apostolica che dipendono dalla Pontificia Commissione Ecclesia Dei e in quelli dove si mantiene l’uso dei libri liturgici della forma extraordinaria, è permesso l’uso del Pontificale Romanum del 1962 per il conferimento degli ordini minori e maggiori.

Secondo la Tradizione della Chiesa:
l'episcopato si identifica nel sacerdozio di Melchisedech e ricorda quello di Aronne
i sacerdoti - presbiteri (anziani) (come i 72 mandati da Gesù) sono come i 70 anziani (i "cohanim" ebraico=cohen è "colui che sta in piedi" davanti e alla guida dell'Assemblea); gli ordini maggiori o sacri (suddiacono, diacono, sacerdote)
tutti gli altri ordini minori (accolito, esorcista, lettore, portiere) si identificano con i leviti, e cioè gli aggiunti gli aiutanti
Fu nel 1972 che Paolo VI (con la Ministeria quaedam) abolì [sospese,ndr] i cosiddetti "ordini minori" (ostiariato, esorcistato -svolto in altre forme -, suddiaconato) e cambiò la definizione stessa degli "ordini sacri" in "ministeri", rendendoli parzialmente accessibili anche ai laici, secondo l'indirizzo del Concilio Vaticano II. Giustificava Paolo VI la sua decisione con queste parole: "Corrisponde inoltre alla realtà stessa e alla mentalità odierna che i menzionati uffici non siano più chiamati ordini minori e che il loro conferimento sia denominato non «ordinazione» ma «istituzione», ed ancora che siano e vengano ritenuti propriamente chierici soltanto coloro che hanno ricevuto il Diaconato."

L'abolizione da parte di Paolo VI degli ordini minori ha cambiato la "scaletta" più esterna del sacerdozio e aggiornato l'ordine-taxis-ordo voluto da Dio per il culto pubblico che è innanzitutto uno ius divinum, modificando il lettorato e l'accolitato, che sono diventati ministeri per far posto ai laici. In questo modo, non solo Paolo VI ha rivisitato il sacerdozio, ma ha inteso dare una nuova immagine di servizio all'Altare, ottenendo però di essere preso troppo alla lettera: l'Altare, col Novus Ordo, si è praticamente ovunque trasformato in mensa... Ecco perché nella Chiesa (e nel mondo) tutto è sovvertito. E il sovvertimento va aggravandosi sempre più: gli abusi e gli arbìtri vanno moltiplicandosi. Non c'è bisogno di essere disfattisti. Basta guardarsi intorno... Non per questo la fiducia (che è Fede, adesione, attenzione amorosa, fedeltà) viene meno, così come non vengono meno la Speranza e l'Attesa... Il Signore è Risorto ed è con noi se rimaniamo in Lui e, quindi, non dobbiamo aver timore di nulla!

Ma le cose stanno così. Chi ha sovvertito e continua a sovvertire la Tradizione sostituendo l'antropocentrismo dell'assemblea al Cristocentrismo del Sacrificio se ne infischia. C'è chi sa ed è connivente. C'è chi non sa. C'è chi minimizza per ignoranza o per incuria o per eccessiva fiducia nell'uomo messo al posto di Dio.

Dunque un adeguamento della Chiesa "alla mentalità moderna" che non solo ha introdotto le figure dei diaconi permanenti cui è lecito amministrare alcuni sacramenti e persino essere sposati (dei preti a metà, insomma). Ma ha anche introdotto quelle figure di zelanti catechisti e affini che amano mettere un piede nello stato clericale, diventando lettori e accoliti.

Cosa ha eliminato Paolo VI? Ha eliminato l'ordine ossia la "classe sacerdotale" cui venivano introdotti i giovani seminaristi attraverso la tonsura. Così il clero stesso si è trasformato ideologicamente in "servizio", visto che tutti i fedeli sono anch'essi sacerdoti. Una riforma che se nelle intenzioni era volta ad eliminare la distanza fra fedeli e clero, e a ridurre gli effetti del clericalismo degli "ordinati", in realtà non ha fatto altro che portare un certo scompiglio nel cattolicesimo, producendo ciò che Benedetto XVI ha definito saggiamente "la clericalizzazione dei laici e la laicizzazione del clero".

Con la tonsura è stato eliminato quindi l'ingresso nello stato sacerdotale. Pertanto, fino al diaconato i futuri sacerdoti sono dei semplici laici. La cerimonia della tonsura non consta infatti soltanto del taglio di alcune ciocche di capelli, simbolo della rinuncia al mondo e dell'appartenenza a Cristo. Nel corso del rito i futuri sacerdoti vestono per la prima volta la veste sacerdotale, veste che, se non abbandoneranno il seminario prima della loro ordinazione presbiteriale, resterà la stessa per tutta la loro vita futura.


fonte: http://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2011/11/il-rito-latino-nella-sua-forma.html

Nessun commento:

Posta un commento