lunedì 31 ottobre 2011

Diario Vaticano / Lo "spirito di Assisi" di cui il papa diffida




La formula ha grande fortuna sui media ed è il mantra dei francescani e della Comunità di Sant'Egidio. Ma le autorità vaticane non la ripetono più. E Benedetto XVI ancor meno.




di Sandro Magister



CITTÀ DEL VATICANO, 31 ottobre 2011 – Ha scritto sul quotidiano "Europa" Aldo Maria Valli, vaticanista della televisione di Stato italiana: con il primo incontro di Assisi del 1986 "nacque lo 'spirito di Assisi', che poi divenne una formula: bellissima per alcuni, devastante per altri".



In occasione del "pellegrinaggio" con cui Benedetto XVI ha voluto celebrare il venticinquesimo anniversario di quell’evento, la formula "spirito di Assisi" è stata ripetutamente ed enfaticamente evocata nel circuito dei media. Lo hanno fatto in molti. Per esemplificare: il priore del monastero di Bose Enzo Bianchi su "La Stampa"; il presidente della Comunità di Sant’Egidio Marco Impagliazzo in un editoriale di prima pagina sul quotidiano dei vescovi italiani "Avvenire"; il fondatore della stessa comunità Andrea Riccardi sul "Corriere della Sera" e su "Famiglia Cristiana", il più diffuso settimanale cattolico d'Italia; il sottosegretario del pontificio consiglio delle comunicazioni sociali Angelo Scelzo sul "Mattino"; il cardinale Roger Etchegaray, principale organizzatore dell'incontro del 1986, patrocinando un volume scritto da Sant’Egidio intitolato proprio "Lo spirito di Assisi”; i frati francescani e il vescovo di Assisi; il quotidiano cattolico francese "La Croix"; il patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I nel corso dell’evento stesso...



Dal tripudio mediatico sullo “spirito di Assisi” sono risultate contagiate anche le cronache de "L'Osservatore Romano" e della Radio Vaticana. Ma non gli editoriali dei direttori dei due media della Santa Sede, Giovanni Maria Vian e padre Federico Lombardi.Il loro silenzio è stato un caso oppure è frutto di una precisa volontà?Nel preparare il venticinquesimo anniversario di Assisi, lo scorso mese di luglio "L’Osservatore Romano" ha pubblicato una serie di articoli che avevano l’obiettivo di spiegare bene l’evento, raccolti poi in un libro.Gli articoli erano firmati da tutti i capi degli uffici vaticani implicati nell’organizzazione dell’evento, e cioè dai cardinali Tarcisio Bertone, Jean-Louis Tauran, William J. Levada, Kurt Koch, Peter K. A. Turkson e Gianfranco Ravasi.



Ebbene, in nessuno di questi loro scritti ricorre una sola volta la formula “spirito di Assisi”. Che invece compare in tre degli altri quattro articoli della serie pubblicata da "L'Osservatore Romano", affidati a persone esterne alla curia.La formula compare, cioè, nell'articolo del vescovo di Assisi Domenico Sorrentino, in quello di Riccardi e in quello della presidente del movimento dei Focolari Maria Voce. Ma non in quello del leader di Comunione e Liberazione, don Julián Carrón.



E Benedetto XVI? Lui che da cardinale è stato uno dei pochi porporati curiali a non aver mai partecipato agli annuali, frequentatissimi meeting interreligiosi di Sant’Egidio intitolati proprio allo “spirito di Assisi”, ha usato la formula non più di un paio di volte.



Una di queste due citazioni di papa Joseph Ratzinger – la seconda – è stata inserita nel filmato commemorativo che è stato mostrato lo scorso 27 ottobre ad Assisi ai partecipanti al pellegrinaggio e allo stesso papa, durante l'evento.Il filmato è stato prodotto dalla televisione di Stato italiana e curato dal vaticanista don Filippo Di Giacomo e da Giuseppe Corigliano, già portavoce dell'Opus Dei. Sulla sua confezione non sembra che la Santa Sede abbia avuto voce in capitolo.



Ma va notato che la prima e più importante volta in cui Benedetto XVI ha usato la formula "spirito di Assisi", nel settembre del 2006, lo ha fatto proprio per spiegare come intenderla correttamente, affinché "non si prestasse ad interpretazioni sincretistiche, fondate su una concezione relativista".



In ogni caso, da quando Benedetto XVI ha annunciato di voler celebrare il venticinquesimo anniversario di Assisi, non ne ha mai evocato una sola volta lo “spirito”.Non l’ha fatto all’Angelus del 1° gennaio 2011 quando rivelò a sorpresa la sua intenzione.Non l’ha fatto in nessuno dei suoi successivi interventi e saluti pronunciati su Assisi e in Assisi.Non l'ha fatto neppure all'Angelus della domenica successiva al pellegrinaggio del 27 ottobre.



Insomma, per riprendere le categorie di Valli, per Benedetto XVI la formula “spirito di Assisi” non sarà forse “devastante” come pensano i lefebvriani. Ma gli appare talmente carica di ambiguità – come d’altronde quella dello “spirito del Concilio” – da far di tutto per evitarla.





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