mercoledì 20 luglio 2011

Nonostante la secolarizzazione, cresce la devozione mariana





Intervista a monsignor Nicola Bux




di Antonio Gaspari



Nonostante la secolarizzazione c’è un fenomeno che stupisce sociologi e studiosi della religione. Si tratta della devozione mariana, che sembra resistere a tutto.

Centinaia di milioni di fedeli pregano ogni giorno il rosario e alimentano i gruppi di preghiera ed i pellegrinaggi mariani.

I santuari mariani sono sempre più frequentati, e moltissime vocazioni provengono dai gruppi di devozione mariana.

Il fervore mariano cresce particolarmente nei momenti di crisi.

Per cercare di capire e di discernere un fenomeno così vivo nella Chiesa cattolica, ZENIT ha intervistato monsignor Nicola Bux,teologo e liturgistaconsultore dell’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice.


Alcuni, anche all’interno della Chiesa, sono critici verso l'eccessivo devozionalismo mariano. Lei cosa ne pensa?


Bux: È il segno che la Madonna è presente e opera per condurre l’uomo a Gesù suo figlio. Lasciarsi condurre vuol dire affidarsi totalmente a Dio, in latino “devovere”, da cui viene il termine devozione. Senza la devozione l’uomo non si salva come insegna san Francesco di Sales. Non mi sembra che oggi si ecceda nella devozione, semmai avviene il contrario, questa è assente; non pochi sacerdoti e fedeli vivono la Liturgia senza devozione, perciò non si consegue la salvezza dell’uomo. Manca infatti la glorificazione di Dio quale premessa indispensabile, e questa si esprime proprio con la devozione.


La Vergine Maria ha un posto centrale nella teologia e nella storia della Chiesa cattolica. Può spiegarci il perché?

Bux: Grazie a Lei, al suo assenso, il Verbo eterno si è fatto carne, cioè è potuto entrare nella storia umana. Ogni uomo, in certo senso, è chiamato ad offrire la propria carne a Dio per entrare nel cuore degli uomini, come Maria Vergine. Ma bisogna essere vergini, cioè non contaminati, non succubi della mentalità mondana. Solo così si può collaborare alla redenzione del mondo, sull’esempio della Madonna.


Il fenomeno della apparizioni solleva critiche, soprattutto dal mondo della scienza. La Chiesa è molto prudente e cauta. Qual è il suo parere in proposito?


Bux: San Basilio ricorda che tutto ciò che ha un carattere sacro, deriva dallo Spirito Santo. Questo porta a riflettere sulle manifestazioni del sacro, per cercare di comprendere se siano effetto dei doni dello Spirito Santo. Tra questi va annoverato il dono della visione mistica. La teologia mistica ha studiato molto bene uno dei fenomeni più noti: la "visione". La visione, secondo Sant'Agostino, può essere di tre tipi: corporale, spirituale o immaginaria, intellettuale. Una delle più note visioni è quella dell'Apostolo Paolo sulla via di Damasco, quando vide una luce abbagliante: era una visione corporale, ossia attraverso i suoi occhi fisici. Nello stesso tempo gli venne manifestata in modo immaginario la sembianza di Anania, da cui avrebbe dovuto recarsi: quindi la visione oltre che corporale fu anche immaginaria. Infine, l'Apostolo nel medesimo istante intese con la sua mente il disegno della volontà di Dio su di lui: ecco la visione intellettiva. Nell'attuale dibattito pro e contro le apparizioni diMedjugorje, sarebbe utile confrontarsi con tali tipologie della mistica, al fine di acclarare se e quale tipo di visione i "veggenti" abbiano avuto. Si può aggiungere che solo in caso di visione corporale si sarebbe di fronte ad una apparizione oggettiva.


A Medjugorje si verificano fenomeni straordinari, soprattutto per quanto riguarda il numero delle confessioni, la passione per la preghiera, le conversioni numerose e sorprendenti. Perché accade tutto ciò?


Bux: Da molti, anche nella Chiesa, si sono perse di vista la natura ed il significato dei sacramenti, soprattutto l’eucaristia e la penitenza. Essi sono i mezzi ordinari con cui il Signore opera per salvare l’uomo e ricondurlo a sé. Ovunque i sacramenti vengono amministrati e celebrati, come ricorda in una celebre omelia San Cirillo di Alessandria, tenuta ad Efeso durante il Concilio che definì la Vergine Maria quale Madre di Dio, proprio grazie alla sua intercessione le genti sono condotte alla conversione.


ROMA, martedì, 19 luglio 2011 (ZENIT.org)

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