sabato 19 febbraio 2011

Un libro per la tua biblioteca


RECENSIONE di Fabrizio Cannone

Fiaccole nella notte
di PAOLO RISSO, Edizioni l' Amore Misericordioso, Todi 2009, pp. 430, € 15,00


Il professor Paolo Risso, biografo, agiografo, apologeta, redattore per decine di riviste e giornali cattolici (tra cui l'Osservatore Romano), autore prolifico e di rara qualità intellettuale che ha il pregio di unire, con gran classe e misura, la consapevolezza critica dello studioso alla limpida fede del cattolico aperto e schierato.

In questa sua ultima Opera, il Risso d presenta 50 fiaccole nella notte, ovvero, fuor di metafora, 50 santi sacerdoti, vescovi, pontefici e laici che hanno, con la loro virtù insigne, illuminato quel "buio" e quelle "tenebre" che Paolo VI vide comparire all'indomani del Concilio all'interno della Santa Chiesa (cf Omelia del 29.06.1972), e che già da almeno 5 secoli penetravano a gran velocità nella cultura e nei costumi della cristianità europea.

Le opere di Paolo Risso sono tutte belle e incoraggianti -si pensi a La Messa è la mia vita o a In braccio a Gesù -ma qui le sue doti di biografo e di narratore trovano una certa vetta di sintesi espositiva e di bellezza letteraria. Dopo un breve preludio (pp. 9-15) in cui l' Autore ricorda, con il Curato d'Ars, che «non c'è al mondo nessuno più grande del sacerdote» (p. 14), la prima intensa parte del Libro tratta dei Pastori (pp. 19-129). Scorrono così, sotto i nostri occhi, le figure più belle del Cattolicesimo otto-novecentesco: da dom Chautard a don Poppe, dal beato Ildefonso Schuster al Servo di Dio Pio XII, dal domenicano padre Enrico Rossetti al cardinal Siri. Tutte anime caratterizzate da una grande conoscenza della Verità e da una vita nobile, alta e senza compromessi.

La terza e la quarta parte raccontano le gesta dei Martiri (pp. 259-356), cioè di quei sacerdoti che diedero la vita per Cristo, come i cardinali Mindzenty e Stepinac, e dei Chiamati (pp. 359418), cioè dei più giovani tra i chierici e gli apostoli della Chiesa contemporanea.

La seconda parte (pp. 133-256), dedicata agli Apologeti, è però quella che abbiamo preferito tra tutte. Essa riassume le azioni e le lotte di molti sacerdoti e religiosi che vissero nell'epoca burrascosa dell'immediato pre-Concilio, del Concilio e del post-Concilio, e che contro venti e maree, seppero tener ferma la fede e retto il giudizio, spesse volte pagando duramente e conoscendo persecuzioni violente e inattese da parte "dei buoni"...

Si pensi a padre Garrigou-Lagrange (cf pp. 165-174), faro della teologia, "il mostro sacro del tomismo" come fu definito, il quale già dalla metà degli anni '50 e sino alla morte (avvenuta nel 1964) dovette subire dolorosi attacchi da confratelli che si erano offuscati quando il Padre denunciò coraggiosamente sulla Revue Thomiste (nel 1949) il «ritorno del modernismo». Come dimenticare poi la bella figura sacerdotale di mons. Pier Carlo Landucci (19001986), ingegnere, teologo, rettore di seminario e splendido apostolo di Roma, dagli anni '30 agli anni '80 del Novecento. Le sue opere, come Maria SS. nel Vangelo (1944) o i suoi articoli di fondo tipo La vera carità verso il popolo ebraico (su Palestra del Clero del 1965) hanno illuminato e continuano a illuminare clero e seminaristi del mondo intero.

Oppure si pensi al cardinal Alfredo Ottaviani, nato a Roma nel 1890 e penultimo di 12fratelli; figlio di un semplice fornaio di Trastevere, con la sua immane scienza teologica e giuridica, e la sua brillante virtù, ascese tutti i gradi della Sacra Gerarchia, ma poi, durante le 4 sessioni del Concilio, subì critiche durissime, sberleffi e ingiurie! Fu proprio il suo coraggio, da buon "Carabiniere della Chiesa", come lo chiamavano, a fargli firmare il Breve Esame Critico del Novus Ordo Missae (1969), ottenendo così una correzione decisiva da Paolo VI nella definizione del Santo Sacrificio della Messa.

Come dimenticare poi il passionista Emico Zoffoli (1915-1996), il francescano Ermenegildo Lio (1920-1992) e il domenicano Raimondo Spiazzi (t2002): tre esempi di fedeltà inconcussa alla Chiesa, al loro Ordine e alla Verità immutabile del Vangelo, modelli di ciò che queste illustri Congregazioni dovrebbero riscoprire per riannodare il legame con la Tradizione dottrinale, morale e spirituale del Cristianesimo. Questi ultimi, assieme ai Presuli sopra nominati e a tanti altri sacerdoti d'Italia, più o meno noti come i francescani padre Coccia e padre di Monda, lo stimmatino padre Fabro, il gesuita padre Giantulli, i domenicani padre Tyn, padre Colosio, padre Ceslao Pera e padre Tito Centi, don Dolindo Ruotolo, don Dario Composta, mons. Piolanti, mons. Romeo, mons. Spadafora e don Putti, mons. Ronca, il missionario del PIME padre Locati, mons. Mencucci, mons. Vaudagnotti - andranno un giorno ricordati, in un libro a parte, come i Resistenti, a titolo diverso, alla piaga pervasiva e soffocante del neo-modernismo degli ultimi 40 anni. E se osassimo chiedere al professor Risso di raccontarci queste vite e di raccoglierne gli scritti, specie in ordine alla difesa della Fede e della Chiesa?

Fonte: Il settimanale di Padre Pio, N.4 - 30 gennaio 2011

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